Sebbene il legislatore, con la legge di Bilancio 2021, abbia tentato di “tener buone” le Rc già esistenti anche per le asseverazioni, l’articolato complessivo della norma va in tutt’altra direzione. Infatti, il comma esordisce spiegando che l’obbligo assicurativo è rispettato quando i soggetti «abbiano già sottoscritto una Rc ai sensi di legge». Poi, però, specifica che questa non deve contenere «esclusioni» rispetto all’asseverazione, impone (per i contratti di tipo claims made) la retroattività di 5 anni per le asseverazioni effettuate in passato e l’ultrattività di 5 anni in caso di cessazione dell’attività, ma soprattutto richiede un massimale specifico con un minimo di 500.000 € per le asseverazioni.
Il mercato, conseguentemente, deve ora in pochi giorni adeguarsi e le compagnie assicurative si stanno dividendo tra coloro che offrono soluzioni stand alone e coloro che offrono coperture specifiche per l’intera attività di asseverazione.
La norma, comunque, ha creato un diffuso quadro di incertezza oltre a maggior costi per i professionisti.
Pertanto la Fondazione Inarcassa ha aperto un canale di dialogo con gli attuali assicuratori in convenzione (Assigeco/Lloyd’s) per lo studio e la realizzazione di un prodotto che vada incontro alle esigenze di copertura degli associati in termini di semplicità e costi.
L’obiettivo è quello di garantire agli associati, nel giro di un paio di settimane al massimo, un’unica copertura assicurativa compliance sotto tutti i profili, asseverazioni incluse.
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