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    Sentenza TAR

    Si riporta un’importante sentenza del TAR del Lazio che ribadisce l’impossibilità per un pubblico dipendente (docente universitario) a partecipare a gare di appalto di servizi”. vai al testo della SENTENZA  
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    La Fondazione Architetti e Ingegneri liberi professionisti iscritti Inarcassa e Ala Assoarchitetti, l’associazione sindacale degli architetti e degli ingegneri liberi professionisti italiani, hanno siglato un accordo di collaborazione per la realizzazione di un osservatorio. L’obiettivo è quello di analizzare le cause che incidono negativamente sull’esercizio della professione, d’indicare le linee operative utili per indurre i necessari miglioramenti e di avanzare proposte organiche o parziali da sottoporre e promuovere presso gli organismi deputati alla loro emanazione. L’osservatorio, che sarà composto da 6 esponenti di cui 3 nominati dalla Fondazione e 3 da Ala, agirà da subito sulla base di un programma annuale per creare un prezziario e una disciplinare di incarico tipo. Inoltre, è prevista l’elaborazione di un progetto di legge che introduca nei contratti il concetto e la procedura dell’individuazione ed eliminazione delle offerte anomale in analogia ai listini ufficiali emanate dalle associazioni degli imprenditori dell’edilizia. Tra i temi di urgente trattazione, infine, rientrano anche l’analisi e la proposta di regolamentazione dei rapporti libero-professionali interni agli studi come consulenze continuative o come rapporti di mono-committenza. “E’ necessario invertire l’attuale tendenza e rilanciare il settore delle costruzioni sull’intera filiera”, ha dichiarato il Presidente della Fondazione Inarcassa, arch. Andrea Tomasi. “Per questo “, ha sottolineato Tomasi, “è stato necessario costituire un osservatorio per analizzare il sistema delle opere e degli appalti pubblici, insieme a tutti gli altri fattori che incidono in modo negativo sul settore, per mettere a punto strategie e progetti per sostenere il settore”. “Agiremo ciascuno secondo il proprio ruolo e le proprie finalità istituzionali collaborando su singole iniziative e progetti per mettere a frutto ed esperienze e risorse nei superiori interessi del Paese”, spiega il Presidente di ALA, Bruno Gabbiani. “A rischio infatti non c’è solo il patrimonio architettonico italiano, ma anche quello professionale e sociale. Urgeva quindi realizzare un progetto per tutelare non solo l’architettura ma anche architetti e ingegneri”.  
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    ‘Il mestiere del costruire’, documentario realizzato per Inarcassa da Philippe Daverio, esplora il profondo legame delle discipline architettoniche e ingegneristiche con la committenza, la società, l’economia, l’arte e la politica. Un percorso storico artistico per ritrovare il senso che queste professioni hanno avuto nel passato e delinearne uno per il futuro. Il film sarà preceduto da una conversazione tra Giorgio Albertazzi e Philippe Daverio, due maestri d’arte che della passione hanno fatto vita e lavoro. ‘Arte e passione’ da raccontare dunque, per contaminare le nuove generazioni affinchè raccolgano, da subito, la sfida all’eternità. “Se c’è qualcosa che può salvare il mondo è la bellezza” (G. Albertazzi)  
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    L’Associazione degli Architetti del Vietnam e l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Genova, hanno indetto un Concorso di idee, con il quale si intende proporre alla città di Hanoi un intervento di riqualificazione di una parte  tra le più significative del suo Centro Storico. Il contesto urbano preso in esame è particolarmente significativo. Comprende la porzione di Centro Storico che affaccia sul lago Hoan Kiem, la piazza Dong Kinh Nghia Thuc, il primo tratto della via Dinh Tien Hoang e la via Hang Dao. Tale aree sono evidenziate nella documentazione a corredo del bando. La via Hang Dao è il primo tratto dell’asse principale che collega il lago al mercato di Dong Xuan, mentre la porzione di area prospiciente il lago è attualmente la porta d’ingresso al Centro Storico e luogo di aggregazione sociale.  
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    Vergogna n. 4

    … siamo alla quarta, e non si finisce mai di imparare. Circa venti giorni fa, ci era stato segnalato da un collega il caso dell’ASL di CREMONA, ancora in Lombardia dunque, ma risultando l’incarico già assegnato con delibera definitiva avevamo deciso che saremo intervenuti ex post, dopo aver controllato, oltre la procedura, anche l’attività. Ora, scopriamo, quasi casualmente, che dopo aver assunto un deliberazione definitiva d’incarico, 5 marzo, peraltro dopo mesi dall’espletamento della procedura ad evidenza pubblica, ottobre 2013, la dott.ssa Pierina GHILARDI R.U.P., palesemente impreparato a svolgere questo ruolo,  dopo aver dichiarato in occasione della delibera definitiva l’offerta vincitrice “congrua”,  decide di attivare la procedura di “verifica delle offerte anomale”. Stiamo parlando di due incarichi di redazione dell’attestato di prestazione energetica (APE) di alcuni fabbricati dell’Asl di Cremona e dell’Azienda Ospedaliera di Desenzano (CIG 5462626D91). Clicca QUI per prendere visione dell’avviso e della relativa documentazione. Considerato che la procedura, con questa nuova attività si è evidentemente riaperta, la Fondazione anche in questo caso interviene, tempestivamente e con forza, per difendere la dignità e l’orgoglio degli architetti e degli ingegneri liberi professionisti. QUI la lettera già inoltrata alla competente A.S.L. con la quale la Fondazione invita l’Amministrazione a ritirare in autotutela l’avviso pubblico e a volere procedere secondo quanto stabilito al riguardo dal d. lgs.vo n. 163/06, e dal D.P.R. n. 207/10,  ovvero mediante procedure trasparenti e non discriminatorie, nelle quali sia preventivamente indicato il prezzo posto a base d’asta, prezzo che dovrà essere comunque congruo con la natura, specie e quantità delle prestazioni oggetto di affidamento, così da non mortificare la dignità della prestazione e gli interessi dei professionisti potenzialmente interessati alla commessa. Vi terremo come sempre costantemente aggiornati sugli sviluppi!!! basta con R.U.P. impreparati che non conoscono le regole ma soprattutto non capiscono quali sono i veri interessi delle Amministrazioni  
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    La Fondazione Architetti e Ingegneri Liberi Professionisti Iscritti Inarcassa ha stabilito di patrocinare e sostenere Urban FabLab nel quadro del progetto « African Fabbers » che avrà luogo nel corso del 2014 in occasione della Biennali di Marrakech (dal 17-02-2014 al 03-03-2014) e di Dakar (dal 01-05-2014 al 16-05-2014). L’obiettivo del progetto è di rafforzare il dialogo e lo scambio tra architetti, ingegneri, artigiani, studenti europei e africani ed istituzioni internazionali sul tema della fabbricazione digitale e delle tecniche locali attraverso una serie di workshop. Verrà adottato un approccio assolutamente sperimentale  in quanto, per la prima volta, l’Italia  esporterà, nel contesto africano  le logiche dei Fab Lab e delle tecnologie digitali per la realizzazione di produzioni artigianali, innovative e con materiali eco-sostenibili. Il progetto, finalizzato anche all’internazionalizzazione e all’interscambio tra realtà diverse tra loro, creerà le basi per realizzare un temporaneo FabLab a Marrakech e a Dakar e promuovere la formazione di giovani architetti e ingegneri italiani, indispensabile per affrontare le nuove sfide internazionali sull’uso sostenibile delle nuove tecnologie. All’interno del sostegno all’attività “African Fabbers”, sono stati previsti due rimborsi spese, di 750 euro cadauno, per supportare i costi di partecipazione a favore di due giovani architetti o ingegneri under 35, selezionati con call pubblica per il workshop – della durata di 5 giorni – che si svolgerà a Dakar (Senegal) nell’ambito della Biennale prevista dal 01-05-2014 al 16-05-2014. I soci potranno segnalare l’interesse a partecipare inoltrando domanda entro e non oltre il giorno lunedì 10 marzo 2014 all’indirizzo e-mail: info@fondazionearching.it. La modulistica per la selezione sarà inviata successivamente agli interessati. Associazione Urban FabLab Vico Santa Maria Apparente, 44 80132 – Napoli info@urbanfablab.it codice fiscale: 95175070630   Nota sintetica del progetto African Fabbers è un progetto no-profit di innovazione sociale a cura di Urban FabLab. Il progetto intende fare interagire le comunità di makers europei e africani attraverso workshop, progetti collaborativi, incontri etc. Il progetto si basa sul concetto di “open source hardware” per una tecnologia sostenibile ed accessibile ai più. Perchè? Per dare un’opportunità a creativi provenienti da paesi e formazione diversi di incontrarsi e condividere conoscenza. Per sperimentare l’interazione tra sistemi materiali Africani e tecnologie di fabbricazione digitale. Per sviluppare prototipi ecologici attraverso processi di artigianato avanzato per vivere in modo sostenibile. Come? African Fabbers svilupperà un FabLab temporaneo che sarà concepito come un atelier aperto dove creativi, designers e makers collaboreranno sperimentando l’uso di tecnologie di fabbricazione digitale in relazione a tecniche artigianali tradizionali. Il Lab sarà ospitato dalle due principali biennali africane di Marrakech e Dakar e si concentrerà su , tra gli altri, i temi seguenti: -auto-costruzione: stampa 3d per argilla e terra cruda -open technology : realizza la tua stampante 3d a basso costo -kids lab: sviluppa I tuoi giochi intelligenti -wood factory: artigianato avanzato per il legno -lab tessuti : impara dalle geometri Africane Ognuno di questi temi sarà sviluppato con il contributo dei partner del progetto attraverso dei workshop applicativi di 5 giorni ciascuno. Chi? -team operativo: per Urban FabLab parteciperanno Paolo Cascone, Elena Ciancio, Flavio Galdi, Giuliano Galluccio, Andrea Giglio e Imma Polito. - partecipanti: I workshop saranno gratuiti e rivolti ad artigiani, studenti, makers africani ed europei selezionati dalle rispettive biennali e dai promotori del progetto. -partners / sponsors :possono supportare il progetto finanziandone le spese e fornendo risorse umane specializzate oltre che supporto tecnologico. Dove? Il progetto si svilupperà nel quadro della Biennale di Marrakech (Marocco, 2014) e della Biennale di Dakar (Senegal, 2014) Quando? African Fabbers / Biennale di Marrakech (Marocco) dal 17-02-2014 al 03-03-2014 African Fabbers / Biennale di Dakar (Senegal) dal 01-05-2014 al 16-05-2014  
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    10 Luglio 2013 Centro Congressi Torino Incontra Via Nino Costa 8, Torino  Sala Giolitti h. 9.30 La Camera di commercio di Torino, in collaborazione con Unioncamere Piemonte, organizza una giornata informativa sul Programma comunitario CIP- Eco- Innovation, dedicato alla diffusione in Europa di tecnologie, modalità di gestione, processi, prodotti e servizi innovativi che contribuiscano a ridurre l’impatto ambientale e ad ottimizzare l’uso delle risorse. L’evento vedrà la presentazione da parte del Ministero dell’Ambiente – in qualità di National Contact Point (NCP) del programma – del bando Eco-innovation 2013, con le relative caratteristiche, e da un pre-screening progettuale rivolto alle aziende interessate a partecipare alla Call 2013. La partecipazione è gratuita previa registrazione entro il 9 luglio 2013 on-line su: www.promopoint.to.camcom.it/ecoinnovation2013 Nel pomeriggio è prevista la possibilità di colloqui individuali su appuntamento con il referente NCP, al quale potranno essere presentate le proprie idee progettuali. Dato il tempo limitato, verranno prese in considerazione solo le prime 8 proposte pervenute  già strutturate e dirette ai temi del bando. A quanti richiederanno un appuntamento all’indirizzo innovazione.tecnologica@to.camcom.it verrà inviata la scheda di sintesi dell’idea progettuale da compilare e restituire secondo le modalità specificate nell’invio. Scarica il Programma EcoInnovation  
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    Sulla base del protocollo di intesa IN/ARCH – Fondazione architetti e Ingegneri Liberi professionisti iscritti INARCASSA stipulato in data 09/07/2013, la Fondazione mette a concorso n. 4 borse di studio e 10 assegni di contributo spese, per un valore complessivo di euro 38.800,00. Il bando è rivolto ad architetti e ingegneri regolarmente iscritti alla Fondazione (info). Scarica il bando con tutte le informazioni.  
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    VERSO HORIZON 2020: I FONDI EUROPEI PER IL PERIODO 2014/2020 Le nuove prospettive e le politiche europee, gli incentivi ed i finanziamenti a fondo perduto. Venerdì 14 giugno 2013 Dr. Silvia Ciotti Galletti   Il workshop integrale è online a questo link.  
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    Illegittimo l’affidamento diretto di un appalto pubblico, senza previa gara, mediante il quale due enti pubblici istituiscono tra loro un contratto che non abbia il fine di garantire l’adempimento di una funzione di servizio pubblico comune agli enti medesimi, non sia retto unicamente da considerazioni ed esigenze connesse al perseguimento di obiettivi d’interesse pubblico, oppure sia tale da porre un prestatore privato in una situazione privilegiata rispetto ai suoi concorrenti. A distanza di 8 mesi dalla pronuncia della Corte Europea (Sentenza 19 dicembre 2012, causa C-159/11), arriva la sentenza del Consiglio di Stato (Sentenza n. 3849 del 15 luglio 2013) in merito la legittimità di un contratto stipulato tra due Enti pubblici con il quale veniva affidato l’incarico di studio e valutazione della vulnerabilità sismica di strutture ospedaliere, da eseguirsi alla luce delle recenti normative nazionali emanate in materia di sicurezza delle strutture ed in particolare degli edifici strategici, con un corrispettivo di 200.000 euro al netto di Iva. I giudici di Palazzo Spada hanno confermato una precedente pronuncia del Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia (sentenza Sez. Staccata di Lecce, Sezione II n. 00416/2010) che aveva accolto il ricorso presentato da Ordini, Associazioni professionali e imprese di ingegneria che avevano ritenuto che il contratto stipulato tra i due enti sostanziasse un affidamento diretto di un appalto pubblico di servizio ricadente nel perimetro di applicazione delle norme sull’evidenza pubblica comunitaria ed interna, ed in particolare di un contratto avente ad oggetto prestazioni qualificabili come servizi di ingegneria. Il Tar aveva, infatti, disatteso le difese degli enti resistenti volte a sostenere la legittimità del contratto, in quanto avente ad oggetto attività di ricerca scientifica e consulenza tecnica esercitabile dalle università nei confronti di enti pubblici in virtù di contratti o convenzioni e quindi riconducibile allo schema degli accordi tra pubbliche amministrazioni ai sensi dell’art. 15 l. n. 241/1990. Il Consiglio di Stato ha affermato che qualora un’amministrazione si ponga rispetto all’accordo come operatore economico, prestatore di servizi e verso un corrispettivo anche non implicante il riconoscimento di un utile economico ma solo il rimborso dei costi, non è possibile parlare di una cooperazione tra enti pubblici per il perseguimento di funzioni di servizio pubblico comune, ma di uno scambio tra i medesimi. Secondo i giudici del CdS, il contratto oggetto della disputa “non contiene una” disciplina” di attività comuni agli enti, ma compone un contrasto di interessi tra l’ente pubblico che, da un lato, grazie all’attività scientifica da essa istituzionalmente svolta, offre prestazioni di ricerca e consulenza deducibili in contratti di appalto pubblico di servizi e l’ente che, conformandosi a precetti normativi, domanda tali prestazioni, in quanto strumentali allo svolgimento dei propri compiti di interesse pubblico. Il tutto secondo la logica dello scambio economico suggellata dalla previsione di un corrispettivo, calcolato secondo il criterio del costo necessario alla produzione del servizio e dunque in perfetta aderenza allo schema tipico dei contratti di diritto comune ex art. 1321 cod. civ. Ne consegue che lo strumento impiegato è estraneo alla logica del coordinamento di convergenti attività di interesse pubblico di più enti pubblici, ma vede uno di questi fare ricorso a prestazioni astrattamente reperibili presso privati”. Il commento dell’OICE. Particolare soddisfazione viene espressa dal vice presidente vicario OICE, Luigi Iperti: “Il Consiglio di Stato, chiarisce con estrema precisione che se una determinata attività può essere svolta da soggetti operanti sul mercato non può essere oggetto di accordi tra amministrazioni laddove sia previsto un corrispettivo a favore di una delle amministrazioni e se l’attività non sia oggetto di interesse comune. Siamo particolarmente soddisfatti che si sia finalmente affermato un principio sacrosanto e cioè che, soprattutto in tempi come questi, la logica della concorrenza e del mercato debba sempre prevalere nell’interesse pubblico al contenimento della spesa pubblica e alla migliore qualità, frutto necessariamente di un confronto concorrenziale”. Importante, per l’OICE, è la ridefinizione dei limiti degli accordi fra Amministrazioni: “La norma della legge 241/90 – ha continuato Luigi Iperti – può essere utilizzata soltanto quando vi sia un interesse realmente in comune fra due amministrazioni e non sia previsto un corrispettivo; questo dicono sia il Tar, sia la Corte di giustizia, sia il Consiglio di Stato; in tutti gli altri casi occorre fare ricorso al mercato ed esperire una gara pubblica, sia sotto sia sopra soglia comunitaria. Sulla base di questo principio è nostro auspicio che sia dato un taglio netto alla pratica degli affidamenti diretti e in house che, spesso, prevedono prezzi del tutto fuori mercato e senza alcuna garanzia qualitativa. L’OICE, dopo questa importante vittoria non mancherà di monitorare che la sentenza sia rispettata su tutto il territorio nazionale”. Visualizza la sentenza.