Data
Rubrica di aggiornamento sull’attività di contrasto ai bandi irregolari n. 9/2023.
Come ogni mese si rassegnano i principali profili di illegittimità segnalati alle Stazioni Appaltanti, aventi l’effetto di ledere la dignità morale e professionale dei professionisti del settore.
Le azioni di contrasto.
Nel mese di settembre 2023, 4 sono state le diffide inoltrate e 2 i bandi rettificati e/o annullati.
Si fa riferimento, nello specifico, all’ASL di Vercelli, al Comune di Altofonte, al Comune di Pieve Torina ed al Comune di Sassari:
- l’ASL di Vercelli ha bandito una procedura aperta, nella quale era previsto, da un lato, che il progettista incaricato avrebbe supportato il RUP nella fase di verificazione della progettazione, dall’altro, che il RUP avrebbe svolto la fase di verifica; ciò, nonostante l’importo stimato dei lavori fosse superiore a 30 milioni di euro e, pertanto, ai sensi dell’art. 34, co. 2, lett. a), del d.lgs. n. 36/23, tale attività sia riservata ai c.d. “organismi di controllo accreditati”. Dopo l’inoltro della diffida, l’Amministrazione ha comunicato a rettifica degli atti di gara, ivi prevedendo che la verifica del progetto sarebbe stata affidata ad un organismo accreditato e che il supporto al RUP (solo eventuale) da parte del progettista si sarebbe limitato alla fase del contraddittorio tra l’organismo verificatore ed il progettista;
- il Comune di Altofonte (PA) ha deliberato l’affidamento in house di diversi servizi di progettazione ad una società asseritamente in mano pubblica. Sennonché, come esposto nella stessa delibera, detta società era, in realtà, interamente partecipata da un Gruppo di Azione Locale (GAL - figura disciplinata dal regolamento europeo n. 1303/13 che espressamente prevede che, all’interno dei GAL, nessuna delle parti, pubbliche o private, possano avere una partecipazione, anche in termini di diritto di voto, superiore al 49%) che ricomprende, all’interno della sua compagine, soci sia pubblici che privati e nel quale, comunque, non era garantito il c.d. controllo analogo, richiesto dalla legge quale requisito essenziale per disporre l’affidamento in house. In riscontro alla diffida, il Comune, con una nuova delibera, ha sospeso il provvedimento di affidamento;
- il Comune di Pieve Torina (MC) ha pubblicato una indagine di mercato, nella quale, mancando l’indicazione dell’importo stimato dei lavori, non era possibile verificare la correttezza del compenso previsto per il professionista aggiudicatario. Scaduto il termine concesso all’Amministrazione, è stato inoltrato un esposto all’ANAC;
- infine, il Comune di Sassari ha bandito una procedura negoziata per un appalto integrato, nel quale l’importo della progettazione era stato ribassato, a monte, dalla Stazione Appaltante del 20% e soggetto, in fase di gara, ad un ulteriore ribasso, con evidente violazione del principio dell’equo compenso. Inoltre, dal calcolo dei compensi allegato risultavano mancati diverse voci del d.m. parametri, ciò, che ha contribuito ulteriormente al decremento illegittimo della base d’asta riguardante la progettazione delle opere. Scaduto il termine concesso all’Amministrazione, è stato inoltrato un esposto all’ANAC.
Avv. Riccardo Rotigliano
Avv. Giuseppe Acierno