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Rubrica di aggiornamento sull’attività di contrasto ai bandi irregolari n. 4-5/2025
Rubrica di aggiornamento sull’attività di contrasto ai bandi irregolari n. 4-5/2025.
Si rassegnano di seguito i principali profili di illegittimità segnalati alle Stazioni Appaltanti, aventi l’effetto di ledere la dignità morale e professionale dei professionisti del settore.
Le azioni di contrasto.
Tra i mesi di aprile e maggio sono state diffidate quattro Amministrazioni, uno l’esposto all’ANAC ed una la procedura rettificata.
Si fa riferimento, nello specifico, Comune di Soresina (CR), al Comune di Torre del Greco (NA), al Comune di Caltanissetta ed al Comune di Campagnano di Roma (RM).
Per ciò che riguarda le irregolarità riscontrate:
- il Comune di Soresina (CR) ha bandito un avviso, nel quale non era indicata la base d’asta, non era allegato il calcolo del compenso e non era indicato il criterio di aggiudicazione. L’Amministrazione ha fornito un riscontro negativo alla richiesta di rettifica/annullamento della procedura, motivo per cui si è adita l’ANAC;
- il Comune di Torre del Greco (NA) ha bandito una procedura aperta, nella quale i requisiti di capacità economico-finanziaria erano stati individuati in violazione del Codice e, inoltre, la base d’asta non teneva conto della richiesta di aggiornamento del PFTE, risultando, pertanto, incongrua. Il Comune ha riscontrato positivamente la diffida rettificando il bando di gara;
- il Comune di Caltanissetta ha bandito una procedura aperta, nella quale la base d’asta era incongrua, non veniva rispettato l’equo compenso, limitando il ribasso al 35% della base d’asta, erano richiesti requisiti di partecipazione sproporzionati all’oggetto dell’appalto e, infine, i sub-criteri relativi all’offerta tecnica non trovavano corrispondenza con la tabella di attribuzione dei relativi punteggi. Si attende che scada il termine concesso prima di adire l’ANAC;
- infine, il Comune di Campagnano di Roma (RM) ha pubblicato una procedura di gara, nella quale non era allegato il calcolo del compenso e la base d’asta era stata oggetto di un preribasso pari al 35%, in violazione dell’equo compenso. Anche qui si attende che scada il termine concesso prima di presentare esposto all’ANAC.