SINTESI DI MONITORAGGIO LEGISLATIVO MAGGIO 2019
NOTA POLITICA
Le elezioni europee di domenica 26 maggio hanno sancito il definitivo rovesciamento dei rapporti di forza all’interno della coalizione governativa. La Lega diventa il nuovo partito di maggioranza relativa (34,3%), dominatrice indiscussa nel Nord Italia e primo partito anche in Emilia-Romagna, Umbria, Marche e Lazio. Il processo di nazionalizzazione del Carroccio è confermato dalla sua capacità di sfondare quota 20 percento anche in molte realtà del Sud e delle isole. Sul piano politico, il successo consentirà al vicepremier leghista di esigere dall’alleato un’accelerazione in fatto di approvazione dei punti programmatici del contratto di governo più invisi ai Cinquestelle quali riforma delle imposte, grandi opere e autonomia regionale. D’altro canto, la possibilità di agire sulle priorità dell’agenda di governo non esclude la carta delle elezioni anticipate, utile spettro per fare pressioni sui 5Stelle come pure di carezzare la prospettiva di lavorare alla ricostruzione di una coalizione di centrodestra con Forza Italia e Fratelli d’Italia.
Le urne hanno ridimensionato pesantemente il M5s, crollato ovunque nel Paese fino al 17% finale e passato dagli oltre 11 milioni di voti delle politiche del 2018 agli attuali 4,5 milioni di voti. La tattica di Luigi Di Maio di andare allo scontro con l’alleato leghista, con annessa virata “a sinistra”, non ha pagato; mentre neppure l’iconico reddito di cittadinanza ha potuto alcunché per rilanciare le simpatie elettorali verso il Movimento. Se il Nord ha dato prova di continuare a non fidarsi dei 5Stelle, domenica a mancare è stato soprattutto l’apporto delle regioni meridionali – abitualmente decisive per i successi elettorali dei grillini e dove l’affluenza è calata più che altrove. La prevedibile resa dei conti interna fra la leadership del partito e l’ala ortodossa del Movimento non mancherà di rendere ancora più oneroso fare ulteriori concessioni alla Lega.
LAVORI PUBBLICI
DL sblocca-cantieri
Le Commissioni riunite lavori pubblici e territorio del Senato stanno proseguendo l’esame degli emendamenti presentati al DL.
Tra gli emendamenti finora approvati risulta confermato il ritorno della possibilità di assegnare le gare di lavori sotto al milione sulla base di procedure negoziate. Salta dunque il paletto della gara obbligatoria oltre i 200mila euro introdotto dal decreto Sblocca-cantieri. Si torna, invece, al meccanismo delle procedure a invito già previsto dal codice appalti, ma sulla base di importi (e numero di imprese da consultare) diversi. Tra 40mila e 150mila euro (221mila euro per forniture e servizi) si prevede una sorta di affidamento diretto "ibrido" con almeno tre inviti. In pratica il funzionario della stazione appaltante potrà scegliere l'impresa che ai suoi occhi dà maggiori garanzie, dopo aver preso visione di almeno tre preventivi (cinque nel caso di forniture e servizi) . Tra 150mila e 350 mila euro gli invitati dovranno essere almeno 10, mentre tra 350mila euro e un milione almeno 15. Previsto anche l'obbligo di far ruotare gli invitati, in modo da non chiamare sempre le stesse imprese e quello di selezionare le aziende al termine di indagini di mercato o pescando in un elenco di operatori. La gara a procedura aperta rimane obbligatoria per i lavori oltre il milione, con il vincolo di aggiudicazione al prezzo più basso ed esclusione delle offerte anomale fino alla soglia Ue di 5,5 milioni.
Corte Ue permettendo (sono in arrivo sentenze che potrebbero far saltare ogni paletto) la soglia massima del subappalto viene fissata al 40%: quota intermedia tra il 30% previsto dal codice e il 50% del decreto Sblocca-cantieri in vigore dal 19 aprile. Non viene invece toccata la clausola che assegna alla stazione appaltante di decidere di volta in volta con il bando l'importo effettivo del subaffidamento ammesso (da zero a 40%). La soluzione non piace alle imprese perché introduce il rischio di dover far fronte a richieste organizzative "a fisarmonica". Qui per approfondire
Ok anche all'emendamento che reintroduce il divieto di affidare subappalti a una delle imprese che ha partecipato alla gara principale («rischio collusione e spartizione», aveva denunciato Cantone) e all'eliminazione del bonus del 2% per i progettisti della Pa, che il decreto voleva ripristinare. Il bonus rimane, ma continuerà a riguardare le attività di programmazione e controllo, come prevedeva il codice appalti.
Da segnalare che alla ripresa dei lavori, il Gruppo della Lega ha annunciato la presentazione di un emendamento, a firma della sen. Pergreffi, che propone la sospensione per due anni del codice appalti (periodo nel quale verrebbe applicata la normativa europea). Qui per approfondire
DL Crescita
Le Commissioni riunite Bilancio e Finanze della Camera stanno proseguendo l’esame del DL Crescita.
L'emendamento Cinque Stelle che faceva nascere Infrastrutture Spa dal prossimo primo settembre non è sopravvissuto al vaglio di ammissibilità.
Nel merito, i Professionisti, da un lato, hanno mostrato apprezzamento per l’estensione del sismabonus per l’acquisto di case antisismiche alle zone a rischio sismico 2 e 3. Dall’altro lato, rimane l’auspicio che il sismabonus possa essere applicato anche per le fasi di verifica e progettazione degli interventi per gli edifici, onde agevolare la conoscenza della situazione di sicurezza degli stessi e poter determinare il costo di intervento. Qui per approfondire
Ufficio per la Progettazione Siciliano e Centrale unica nazionale
Con il decreto 16/2019 è stato definito il funzionamento dell’Ufficio speciale per la progettazione regionale, istituito, lo scorso anno, con la Delibera 426/2018. La Sicilia potrà quindi avvalersi per tre anni dell’ufficio speciale, nel quale lavoreranno 50 persone, provenienti da altre strutture della Regione, per velocizzare le attività progettuali relative alla realizzazione delle opere pubbliche. Il decreto da ultimo emanato indica nel dettaglio i compiti dell’Ufficio.
A livello nazionale, invece, non c’è ancora traccia del Decreto attuativo della norma che ha previsto, in legge di bilancio, l’istituzione della centrale per la progettazione.
Pagamenti fatture PA entro 30 giorni
È entrata in vigore la Legge Europea 2018, che riscrive l’articolo 113-bis del Codice Appalti per porre rimedio alle procedure di infrazione avviate da Bruxelles contro l’Italia per il mancato o il non completo rispetto della normativa comunitaria.
In virtù di tale modifica, le PA dovranno pagare gli acconti dei corrispettivi di appalto entro 30 giorni dall'adozione di ogni stato di avanzamento dei lavori, salvo che sia espressamente concordato nel contratto un diverso termine, comunque non superiore a 60 giorni e purché ciò sia oggettivamente giustificato dalla natura particolare del contratto o da talune sue caratteristiche. Qui per approfondire
EQUO COMPENSO
In Toscana presto sarà approvata la legge sull’equo compenso
La Regione Toscana sarà la prossima regione ad adottare una legge che garantisce l’equo compenso. La Regione ha, infatti, reso noto che la Giunta regionale, su richiesta del presidente della Regione e dell’assessore alla presidenza, ha approvato la proposta di legge “Disposizioni per la tutela delle prestazioni professionali rese a favore delle Amministrazioni regionale e locale e della committenza privata nell’ambito di procedimenti amministrativi” che passerà ora all’esame del Consiglio regionale.
La proposta di legge è tesa a stabilire che anche nel rapporto tra i privati e i professionisti sia salvaguardato il principio del giusto compenso. Viene, quindi, previsto lo stop alle attribuzioni di punteggi per servizi aggiuntivi che siano eventualmente offerti e l’impossibilità di introdurre clausole vessatorie.
Quindi, le istanze presentate alla Regione o ad altre Pubbliche amministrazioni dovranno essere corredate, a pena di improcedibilità del provvedimento, da una autocertificazione dalla quale si evinca che ai professionisti sono riconosciuti compensi proporzionati alle prestazioni fornite, che i tempi dei pagamenti saranno definiti e certi e di aver adempiuto a tutte le obbligazioni assunte in tal senso a pena di improcedibilità. Qui per approfondire
In Molise è stato avviato l’iter per l’adozione di una legge sull’equo compenso.
Nell’Assemblea legislativa regionale del Molise è stata presentata una proposta di legge finalizzata alla tutela delle prestazioni professionali.
La proposta di legge parte dalla necessità di tutelare la libera professione in un quadro economico preoccupante normando, a livello regionale, la gestione del pagamento dei compensi ai liberi professionisti.
La pdl ha iniziato il suo iter presso la Commissione consiliare competente; successivamente approderà in Consiglio regionale per la discussione finale. Qui per approfondire
PROFESSIONI
Linee Guida n. 1 Anac sui servizi architettuera e ingegneria
Sono entrate in vigore entrate le linee guida n. 1 recanti “Indirizzi generali sull’affidamento dei servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria”, aggiornate dall’Anac con delibera numero 417 del 15 maggio.
E’ stata modificata la rubrica del paragrafo III.2 che è diventata “Determinazione del Corrispettivo ed Equo Compenso” inserendo nello stesso il subparagrafo III.2.3 con il seguente testo “Al fine di garantire il principio dell’equo compenso, fermo restando quanto indicato alla Parte VI, punto 1.10, al professionista non possono essere richieste prestazioni ulteriori rispetto a quelle a base di gara, che non sono state considerate ai fini della determinazione dell’importo a base di gara”.
E’ stato inoltre specificata la preferenza per il ricorso alla formula bilineare in luogo del ricorso alla formula classica dell’interpolazione lineare, come si legge, infatti, al paragrafo VI rubricato “Indicazioni sull’applicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa secondo il miglior rapporto qualità/prezzo” del subparagrafo VI.1.10. Qui e qui per approfondire.
FISCO
Proposta di legge in tema di rigenerazione urbana: cessione credito sismabonus
Alla Camera è stata presentata la Proposta di Legge AC 1759 dal gruppo di Forza Italia che mira al sostegno del mercato immobiliare e alla rigenerazione urbana.
Il provvedimento estende a coloro che eseguono interventi di ristrutturazione edilizia la facoltà di beneficiare, in luogo della detrazione, della cessione del corrispondente credito ai fornitori o ad altri soggetti privati. Oggi questa misura è prevista solo per il sismabonus e per l'ecobonus.
L'articolo 2, prevede che "a decorrere dall’anno 2020 la detrazione d’imposta per le spese relative a interventi di efficienza energetica degli edifici (ecobonus) si applica agli interventi effettuati su ciascun immobile, a qualsiasi titolo posseduto".
Sul fronte del sismabonus, la pdl mette a regime la detrazione che, senza ulteriori interventi, scadrebbe il 31 dicembre 2021. Inoltre, introduce una rimodulazione del sismabonus, prevedendo che, in caso di immobili a destinazione produttiva o commerciale o di altri immobili strumentali, l’ammontare complessivo, in deroga al previsto limite di 96.000 euro, sia calcolato sul valore di 200 euro a metro quadrato relativo alla superficie dell’immobile e la detrazione sia estesa anche alle zone classificate a rischio sismico 2 e 3 e non solo alla zona 1.
Infine, si vuole attivare un meccanismo in base al quale coloro che, nel corso degli anni, sulla base della normativa vigente per incapienza reddituale rischiano di perdere il diritto alle detrazioni in oggetto possano recuperarle attraverso la rateizzazione degli importi non usufruiti negli anni successivi. Qui per approfondire
Piattaforma Agenzia delle Entrate per la cessione del credito
L’Agenzia delle Entrate ha messo online la piattaforma su cui sarà possibile visualizzare, accettare o rifiutare le cessioni del credito, corrispondenti alle detrazioni fiscali sugli interventi di riqualificazione energetica e messa in sicurezza antisismica degli edifici, comunicate al Fisco dagli amministratori di condominio. Maggiori informazioni sono disponibili sul portale delle Agenzia delle Entrate attraverso il seguente percorso: Home/Cittadini/Agevolazioni/Ristrutturazioni edilizie/Piattaforma cessione crediti.