SINTESI DI MONITORAGGIO LEGISLATIVO LUGLIO 2019
NOTA POLITICA
Luglio è stato in assoluto il mese di massima tensione politica fra Lega e M5s da quando è in carica il governo Conte. Mai come in quest’ultimo periodo l’esecutivo gialloverde è giunto, infatti, a un passo dalla crisi, evitata soltanto all’ultimo per quel clima di profonda incertezza che ha avvolto la maggioranza nel momento in cui le elezioni anticipate sono divenute una prospettiva concreta e non più un mero spauracchio.
A determinare il pericoloso avvitamento nei rapporti fra Carroccio e Cinquestelle un lungo e continuo susseguirsi di frizioni mai del tutto ricomposte e tali da tramutarsi persino in fattore ormai qualificante l’alleanza gialloverde, culminate da ultimo con l’elezione della signora Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea. Che ha reso plastica l’entità della spaccatura nel governo (i 5Stelle hanno appoggiato l’ex ministro della Difesa tedesco, garantendogli la vittoria, la Lega no) e rovinato il progetto salviniano di esprimere il commissario europeo dell’Italia, in ragione del largo successo elettorale conseguito a maggio.
L’esito delle europee, del resto, era stato alla base del minirimpasto di governo occorso in precedenza verso la metà del mese, con il passaggio dei leghisti Lorenzo Fontana agli Affari europei e Alessandra Locatelli alla Famiglia, in sostituzione dello stesso Fontana. Un riconoscimento parziale della preminenza acquisita dal partito di Matteo Salvini in questi ultimi mesi, ma certo non abbastanza per stemperare le profonde divergenze che continuano ad agitare Lega e M5s.
LAVORI PUBBLICI
Corte di Giustizia europea: arriva la sentenza che apre alle tariffe minime
Fondazione Inarcassa e l’Ordine degli architetti di Roma discutono insieme sulle implicazioni che il caso tedesco, sul quale hanno ragionato i giudici europei, potrà avere anche sul modello ordinistico italiano e, in particolare, sui compensi determinati per i servizi di progettazione di architetti e ingegneri.
Qui per approfondire
Pdl Equo compenso presentata al SenatoLa PdL AS 1425 Norme in materia di tutela delle prestazioni professionali per attività espletate per conto dei committenti privati e di contrasto all'evasione fiscale è stata, finalmente, presentata al Senato dal sen. Santillo e sottoscritta anche da altri senatori del M5S, tra i quali il Presidente della Commissione lavori pubblici Mauro Coltorti.
La Pdl era stata pubblicata il mese scorso sulla piattaforma Rousseau per ricevere le osservazioni degli iscritti. Si attende quindi l’assegnazione alla competente commissione parlamentare per l’avvio dell’esame.
MIT: consultazione nuovo regolamento unico
Il MIT ha avviato la consultazione pubblica sulla stesura del Regolamento di attuazione del Codice dei contratti pubblici. Dopo quella partita ad agosto 2018 (rimasta aperta fino al 10 settembre scorso) sulla riforma al codice poi sfociata nelle correzioni apportate con il decreto Sblocca-cantieri e nella legge delega che ancora attende di essere esaminata dal Parlamento, è ora la volta del nuovo regolamento unico chiamato a mandare in pensione la soft law dell'Autorità Anticorruzione.
La consultazione resterà aperta fino al 2 settembre ed è possibile accedervi tramite questo link http://regolamentounico.mit.gov.it/.
I risultati della consultazione verranno utilizzati dal gruppo di lavoro, coordinato dall'Ufficio legislativo del Ministero, «nella stesura di questo importante documento di attuazione del Codice dei contratti pubblici».
Ecobonus, criticità e proposte di modifica
Il meccanismo, introdotto dal Decreto “Crescita” per dare maggiore impulso ai lavori di riqualificazione energetica e messa in sicurezza antisismica, non è ancora operativo perché necessita di un provvedimento attuativo, che dovrà essere adottato dall’Agenzia delle Entrate. La misura però ha suscitato già le critiche delle associazioni del settore sui possibili effetti distorsivi.
Nei giorni scorsi, infatti, 60 imprese dei settori impianti, legno ed arredamento associate alla Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa (CNA) hanno avviato un procedimento amministrativo davanti alla Commissione Europea e all’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato (AGCM - Antitrust) affinché venga accertata l’illegittimità dell’articolo 10 del Decreto Crescita, per violazione del diritto comunitario e/o nazionale della concorrenza.
Si ricorda che l’articolo 10 prevede che i soggetti che effettuano interventi di messa in sicurezza dal rischio sismico e di efficientamento energetico possano ricevere un contributo, anticipato dal fornitore che ha effettuato l’intervento, sotto forma di sconto sul corrispettivo spettante. Il contributo sarà recuperato dal fornitore sotto forma di credito d’imposta, di pari ammontare, da utilizzare in compensazione, in cinque quote annuali di pari importo, senza l’applicazione dei limiti di compensabilità. In alternativa, il fornitore che ha effettuato gli interventi potrà cedere il credito d'imposta ai propri fornitori di beni e servizi. Vietata invece la cessione ad istituti di credito e ad intermediari finanziari.
Si ricorda inoltre che l'AGCM aveva inviato alle Camere una segnalazione proprio sull'articolo 10 evidenziando come il sistema di incentivazione fiscale per gli interventi di efficientamento energetico rischia di essere fruibile, nei fatti, solo dalle grandi imprese.
Cresme: aumento del numero di appalti di taglio medio piccolo
In base ai dati raccolti dal Cresme il numero delle opere pubbliche aggiudicate nei primi sei mesi del 2019 è cresciuto del 40% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. I bandi assegnati sono stati in tutto 1.404 contro 1.003. L'importo complessivo dei contratti è leggermente sceso: da 11,3 a 11 miliardi (-2,1 %), ma il dato non deve portare fuori strada: è l'effetto del calo delle aggiudicazioni di grande importo. Mentre è molto sensibile l'aumento sia nel numero che negli importo degli appalti di taglio medio-piccolo: quelli di maggiore interesse per il tessuto diffuso delle imprese di costruzioni italiane.
EQUO COMPENSO
Equo compenso: FI, pdl per risolvere criticità
Forza Italia ha depositato una proposta di legge composta da 6 articoli per correggere le criticità emerse dall'applicazione della normativa sull'Equo compenso.
L’on. Mariastella Gelmini ha evidenziato, in occasione della presentazione della proposta, che la disciplina dell'Equo compenso presenta più di una criticità “sono ancora troppi gli escamotage a cui possono ricorrere i 'contraenti forti' per bypassare la normativa. Abbiamo assistito anche di recente a casi di bandi della pubblica amministrazione a compenso zero. Da qui la necessità di intervenire per sanare palesi ingiustizie e riconoscere il valore dell'attività svolta dai professionisti".
Il responsabile del dipartimento per i rapporti con le professioni di Forza Italia, Andrea Mandelli, ha sottolineato che il problema dell’Equo compenso viene da lontano dalle famose “lenzuolate” di Bersani. La nuova normativa ha provato a porre rimedio ma non è riuscita a risolvere del tutto il problema. La proposta di FI mira a farlo una volta per tutte.
Equo compenso: Tavolo tecnico al ministero
Presso il Ministero è stato insediato il Tavolo tecnico degli Ordini professionali per esaminare le prime proposte finalizzate all’elaborazione di una riforma condivisa dell’equo compenso.
Tra le proposte elaborate dagli uffici del ministero e illustrate da Morrone, l’estensione alla P.A. della disciplina dell’equo compenso e l’ampliamento della platea dei soggetti pubblici e privati che la devono applicare, l’aggiornamento dei parametri e l’istituzione al ministero di un Osservatorio nazionale permanente sull’equo compenso che riguardi tutte le professioni. Qui per approfondire
Equo compenso il PD incontra i professionisti
Anche il PD si è attivato sul fronte dell’equo compenso. Si è tenuto a Largo del Nazareno l’incontro tra gli ordini professionali e il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti, il responsabile Imprese e professioni del PD Pietro Bussolati, il vicesegretario Andrea Orlando, e le deputate Chiara Gribaudo e Debora Serracchiani.
Nel corso della riunione, voluta dal PD per dare attuazione alla riforma dell’equo compenso, si è fatto il punto su una riforma che - secondo Bussolati - vede il governo in forte ritardo.
E’ stato sottolineato che l’attività di mappatura dei prezzi e delle tariffe avviata dal governo in carica stride con il fatto che negli uffici di alcuni ministeri chiedano consulenze gratuite ai professionisti.
Per Chiara Gribaudo, vicecapogruppo PD alla Camera, quella fra PD e rappresentanti delle professioni è stata una discussione densa e importante. Attuazione dell’equo compenso e piena attuazione del Jobs Act Autonomi (Legge 81/2017) rimangono la via maestra per le presenti e future battaglie per il lavoro autonomo di qualità.
PROFESSIONI
FDI: tavola rotonda sulle professioni
Fratelli d'Italia ha organizzato una tavola rotonda con i rappresentanti di tutte le categorie professionali.
Alla tavola rotonda hanno partecipato anche i deputati di FdI Marco Silvestroni e Riccardo Zucconi componenti della Commissione Attività produttive della Camera, il senatore Giovanbattista Fazzolari, vicepresidente della Commissione Enti Gestori e il capogruppo di FdI alla Camera Francesco Lollobrigida che ha assicurato per il prossimo autunno l'organizzazione degli Stati generale delle Professioni.
Lollobrigida ha precisato che la tavola rotonda è stata l’occasione per iniziare un percorso e che presto saranno avviati tavoli permanenti su temi specifici.
FISCO
Estensione flat tax
Dopo la flat tax per i professionisti, la Lega mira ad estenderla a tutti e c’è chi chiede di includere nel regime agevolato studi professionali, associati e società tra professionisti. Altri esponenti del mondo delle professioni evidenziano invece le criticità del sistema e chiedono invece misure per la tutela dell’equo compenso. Sono queste le posizioni emerse durante l’incontro tra il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e le parti sociali, svolto lunedì 15 luglio presso il Viminale. La proposta della Lega è di applicare un’aliquota al 15% ai redditi fino a 55mila euro. Qui per approfondire
Agenzia delle entrate: aggiornamento guide sisma bonus e ristrutturazione edilizia
La guida “Sisma bonus: la detrazione per gli interventi antisismici” è stata aggiornata per recepire due importanti novità contenute nel decreto legge n. 34/2019 (noto come “decreto crescita”).
La prima riguarda l’estensione dell’agevolazione per l’acquisto di case antisismiche alle zone classificate a rischio sismico 2 e 3. La detrazione, già in vigore dal 2017, era precedentemente prevista solo per gli interventi sulle unità immobiliari situate in zone classificate a rischio sismico 1. Per l’individuazione delle zone classificate a rischio sismico occorre sempre far riferimento all’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3519 del 28 aprile 2006, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 108 dell’11 maggio 2006.
La seconda novità è quella contenuta nell’articolo 10, comma 2, del citato decreto, secondo cui il contribuente che ha diritto alla detrazione, per aver realizzato interventi di adozione di misure antisismiche, ha ora la possibilità di scegliere, invece che la detrazione stessa, un contributo di pari ammontare, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto al fornitore che ha eseguito gli stessi lavori. Il fornitore sarà rimborsato mediante un credito d’imposta, che potrà utilizzare esclusivamente in compensazione in 5 quote annuali di pari importo, oppure cedere il credito ricevuto ai suoi fornitori di beni e servizi. Questi ultimi non potranno effettuare ulteriori cessioni.
Le modalità attuative di questa nuova disposizione saranno definite da un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate di prossima emanazione Qui per approfondire
Per quanto riguarda la guida “Ristrutturazioni edilizie: le agevolazioni fiscali”, la novità di rilievo che ha determinato l’aggiornamento della pubblicazione è rappresentata dalla disposizione contenuta nell’articolo 10, comma 3-ter, del decreto legge n. 34/2019.
In particolare, dal 30 giugno 2019 (data di entrata in vigore della legge di conversione dello stesso decreto), i contribuenti che beneficiano della detrazione spettante per gli interventi effettuati per il conseguimento di risparmi energetici (cioè quelli indicati nell'articolo 16-bis, comma 1, lettera h, del Testo unico delle imposte sui redditi) possono scegliere di cedere il corrispondente credito in favore del fornitore dei beni e servizi necessari alla loro realizzazione.
A sua volta, il fornitore ha facoltà di cedere il credito d’imposta ricevuto ai suoi fornitori di beni e servizi, con esclusione della possibilità di ulteriori cessioni da parte di questi ultimi. Non è prevista, in ogni caso, la cessione a istituti di credito e a intermediari finanziari