Sintesi di monitoraggio legislativo del 27 marzo 2015
Marzo 2015
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NOTA POLITICA
Sul fronte economico stanno arrivando timidi segnali di ripresa. Dal calo degli spread sui titoli di Stato e le operazioni di mercato della Banca Centrale europea si stima un risparmio di 5 miliardi per il 2015. Che non sono però sufficienti a compensare il previsto aumento dell’IVA e delle accise per il 2016, per cui servono almento17 miliardi. Il Ministero dell’economia, che sta preparando il Documento di economia e finanza con le linee di politica economica per il prossimo triennio da presentare il 3 aprile, intende agire dunque su tagli alla spesa. Occorre però evitare l’effetto recessivo. Sembra dunque che il Governo intenda riaprire il dialogo con l’Europa, magari per ottenere più tempo per arrivare al pareggio di bilancio mentre si stanno ancora facendo le riforme.
Il percorso delle riforme, infatti, è ben avviato ma non ancora concluso.
Tornata al Senato, la riforma Costituzionale è per ora ferma, così come la riforma della legge elettorale, che non ha ancora avviato il cammino alla Camera. Hanno invece ripreso impulso i provvedimenti in materia di corruzione. Dopo due anni di stop, il Senato ha fissato la data del 1° aprile per concludere l’esame del provvedimento che prevede il ripristino del falso in bilancio come reato di pericolo anche per le società non quotate in borsa.
Altro segnale è arrivato dell’aumento della prescrizione per i reati di corruzione, testo approvato alla Camera, con l’astensione però dei centristi. Elemento questo che ha acuito le tensioni all’interno della maggioranza, all’indomani della decisione del Ministro Lupi di lasciare il Ministero delle infrastrutture. Renzi dovrà a breve risolvere la questione del rapporto con il Nuovo Centro Destra di Alfano. Non si parla per ora di rimpasto di Governo, ma il Presidente del Consiglio intende affrontare la sostituzione di Lupi in modo da assicurarsi la maggioranza e spegnere anche le ultime problematiche all’interno del suo partito. Magari assegnando un ministero o un sottosegretariato ad un esponente della cosiddetta minoranza DEM. che appare sempre più debole e senza strategia. Alla ennesima presa di posizione, Renzi ha risposto annunciando che intende concludere la riforma elettorale alla Camera prima delle elezioni regionali (e ha spuntato la data del 27 aprile per la discussione in Aula), ribadendo così la volontà di andare avanti senza compromessi, lasciando dietro o fuori chi non intende seguirlo. La legge elettorale inserisce un altro punto critico nella campagna elettorale per le regionali che sta mettendo alla prova tutti i partiti. Il PD, appunto, che deve affrontare, oltre alle spaccature interne, anche alcune questioni spinose come le indagini in corso nel Lazio che hanno già portato al commissariamento del partito e alle dimissioni di esponenti di spicco. Dall’altra parte Forza Italia, che ha stretto un patto per sostenere la Lega Nord in Veneto, ma che vuole le mani libere in Puglia e in Campania, mentre sono ancora da fare le alleanza in Liguria e Toscana. Ma Berlusconi sembra essersi avviato sulla strada del rinnovamento: nelle liste non entreranno “over 65” e andranno dichiarati condanne e carichi pendenti.
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DALLE ISTITUZIONI
Si modifica la disciplina del regime opzionale di tassazione agevolata (patent box) introdotto dalla legge di stabilità 2015. Si tratta dell’esclusione dalla formazione del reddito complessivo di una percentuale dei redditi derivanti dall’utilizzo e/o dalla cessione di opere dell’ingegno, da brevetti industriali, da marchi d’impresa funzionalmente equivalenti ai brevetti, nonché da processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili. In particolare, i marchi commerciali vengono ora inclusi tra le attività immateriali per le quali viene riconosciuto il beneficio fiscale e viene ampliato il campo di applicazione oggettiva del patent box. Inoltre, la Fondazione Istituto italiano di tecnologia può costituire o partecipare a startup innovative e altre società anche con soggetti pubblici e privati, italiani e stranieri, operanti nei settori funzionali al raggiungimento del proprio scopo, specificando che, nel caso in cui le predette finalità siano realizzate con i contributi pubblici, la Fondazione può destinare alla realizzazione delle stesse una quota fino ad un massimo del dieci per cento dell’assegnazione annuale previa autorizzazione del MIUR di concerto con il MEF.
Senato – Ddl 19 e abb. – Corruzione e falso in bilancio: in Aula
Il Senato ha previsto di approvare entro il 1° aprile il disegno di legge sulla corruzione e falso in bilancio. Il disegno di legge si compone sostanzialmente di due parti.
La prima riguarda i reati contro la pubblica amministrazione e tutta una serie di disposizioni connesse al trattamento punitivo in materia di delitti dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione, mentre la seconda parte è incentrata invece sui delitti di false comunicazioni sociali. Le false comunicazioni in bilancio e quelle sociali delle società quotate (articolo 2621 e 2622) si caratterizzino per una componente di dolo specifico, caratteristica di reati che, a prescindere da una struttura di pericolo, sono comunque eventualmente funzionali ad offendere interessi patrimoniali.
Senato – Ddl 1678 – Direttive appalti : riflessioni
Con le comunicazioni del ministro del lavoro Poletti su alcuni aspetti giuslavoristici relativi al recepimento delle nuove direttive europee in materia di appalti pubblici e concessioni, la Commissione lavori pubblici del Senato ha concluso il ciclo di audizioni dedicate al ddl delega per il recepimento delle direttive appalti e concessioni.
I relatori Esposito (PD) e Pagnoncelli (FI-PdL) hanno deciso di predisporre un elenco dei temi da approfondire che potrebbero costituire proposte emendative, aperto a eventuali integrazioni. A nome del Governo il vice ministro Nencini ha anticipato che verranno valutate tutte le proposte e i contributi di miglioramento del testo anche se è necessario non correre il rischio di snaturare la natura di delega del provvedimento e, soprattutto, di allungare eccessivamente i tempi di approvazione del provvedimento e, quindi, di recepimento delle direttive comunitarie, rispetto alle quali esiste un termine tassativo imposto dall’Unione europea.
Agibilità post-sisma per edifici: Scheda valutazione del danno
Pubblicato in GU il decreto del Presidente del Consiglio 14 gennaio 2015 che approva la Scheda GL-AeDES di valutazione di danno e agibilità post-sisma per edifici a struttura prefabbricata o di grande luce ed il relativo Manuale, allegati al decreto. Le Amministrazioni dello Stato, le regioni, le province autonome e gli enti locali dotano le proprie strutture della Scheda e del Manuale e li utilizzano in occasione di eventi sismici per il rilevamento speditivo dei danni, la definizione di provvedimenti di pronto intervento e la valutazione dell’agibilità post-sismica degli edifici a struttura prefabbricata o di grande luce. (GU n. 61 del 14.3.2015)
ANAC: Linee guida anti corruzione – consultazione
Le Linee guida ANAC sono volte ad orientare gli enti di diritto privato controllati e partecipati, direttamente e indirettamente, da pubbliche amministrazioni e gli enti pubblici economici nell’applicazione della normativa in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza di cui alla legge n. 190/2012 e definiscono, altresì, le implicazioni che ne derivano, anche in termini organizzativi, per detti soggetti e per le amministrazioni di riferimento. Le Linee guida sono innanzitutto indirizzate alle società e agli enti privati controllati e partecipati dalle pubbliche amministrazioni nonché agli enti pubblici economici tenuti al rispetto della normativa e contengono indicazioni sulla predisposizione del Piano di prevenzione della corruzione, della nomina del responsabile della prevenzione della corruzione e sull’attuazione della disciplina sulla trasparenza prevista del d.lgs. n. 33/2013.
I contributi e le osservazioni potranno essere inviati entro le ore 18 del 15 aprile 2015.
Documento di consultazione – Schema di delibera
Ambiente: Stati generali acque pulite
Si sono svolti gli “Stati generali #acquepulite”, organizzati dalla Struttura di missione #italiasicura, con i rappresentanti delle Istituzioni e degli enti del settore, con il Ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, il Vice Ministro dello Sviluppo economico, Claudio De Vincentis e Erasmo D’Angelis, Coordinatore #italiasicura.
Nel corso dei lavori è stato presentato il nuovo portale dell’acqua (http://www.acqua.gov.it) che raccoglie i dati di interesse del settore idrico.
Ambiente: verde pubblico
Deliberazione 6/2015 – Il verde pubblico è un «servizio pubblico» autonomo, e di conseguenza può essere oggetto di un affidamento separato da quello relativo all’igiene urbana.
Agenzia entrate: sportelli senza fila, con il “web ticket”
Il “numeretto” che si prende online è l’eliminacode elettronico che consente di prenotare il proprio turno prima di uscire per recarsi all’ufficio fiscale nell’orario prestabilito. La sperimentazione, partita già da un paio d’anni in alcune regioni, si è conclusa positivamente. E ora tutti i contribuenti, in qualsiasi parte d’Italia, possono “staccare” il biglietto direttamente dal proprio pc e avere i servizi dal primo operatore libero, dopo l’arrivo – all’orario indicato sul tagliando – presso l’ufficio prescelto.
Agenzia Entrate: sportelli senza fila, con il “web ticket̶#8221; stampato a casa
Agenzia entrate: assistenza e quesiti su 730 precompilato
Il 730 precompilato si presenta. E lo fa con un sito dedicato di informazione e assistenza, attraverso il quale l’Agenzia delle Entrate accompagna il cittadino, passo dopo passo, lungo la strada della più grande novità fiscale di questa prima parte del 2015. Dal 15 aprile, poi, scatterà il semaforo verde per l’accesso all’area riservata. circolare 11/2015
Online un sito di info & assistenza tutto dedicato al 730 precompilato
Corte dei conti: Piani strategici riduzione rischio idrogeologico
La relazione della Corte dei conti riferisce sulla gestione degli interventi per la riduzione del rischio idrogeologico posti in essere a partire dal 2010, in attuazione di accordi di programma sottoscritti dal Ministero dell’Ambiente (MATTM) con i soggetti attuatori, nonché sullo stato di avanzamento di plurimi programmi attivati, agli stessi fini, nel decennio 1998-2008 – oggetto di precedenti relazioni della Corte – in parte ancora in corso di attuazione. La politica di tutela del territorio continua a destinare ancora la gran parte delle risorse disponibili, che restano comunque scarse, all’emergenza, anziché ad una effettiva opera di prevenzione. Negli ultimi 5 anni quasi 1.500 milioni di euro sono stati stanziati per l’emergenza a fronte di 2.000 milioni di euro destinati nell’ultima programmazione 2010-2011 agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, peraltro promiscuamente destinati anche a fronteggiare situazioni emergenziali.
In sintesi, le raccomandazioni della Corte sono:
1. superamento di una politica centrata sull’emergenza che postula comunque e necessariamente una programmazione delle risorse destinate anche e soprattutto ad interventi strutturali che abbandonino la logica della frammentazione e della parcellizzazione delle risorse;
2. ridefinizione di una governance degli interventi, maggiormente semplificata e trasparente, rispetto alla quale la soluzione adottata di individuare nei Presidenti delle Regioni i Commissari di Governo per l’attuazione degli interventi rappresenta una prima misura idonea tra l’altro a superare situazioni di conflittualità talvolta insorte tra strutture commissariali e apparati regionali;
3. riorganizzazione del sistema di controllo e monitoraggio degli interventi, che tenda a superare la frammentazione dell’attuale sistema di rilevamento dei dati, distribuito tra più banche dati, in parte tra loro sovrapposte e non dialoganti, e sia invece idoneo a garantire un flusso costante, tempestivo ed attendibile dei dati;
4. prosecuzione nell’azione di impulso alla funzione di indirizzo e coordinamento del Presidente del Consiglio dei Ministri nella materia del dissesto idrogeologico, rispetto alla quale va richiamata la recente istituzione di apposita Struttura di missione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri;
5. valutazione – in una logica comunque di compatibilità con il rispetto degli obiettivi di finanza pubblica di breve e medio periodo – dell’opportunità di escludere dai vincoli del patto di stabilità interno le spese sostenute dagli enti territoriali per interventi di messa in sicurezza, manutenzione e consolidamento di territori esposti a eventi calamitosi, nonché per interventi strutturali finalizzati ad agevolare la riduzione del rischio sismico, idraulico e idrogeologico.
ANAC: Soccorso istruttorio – chiarimenti
Con il Comunicato del 25 marzo il Presidente dell’ANAC fornisce i criteri interpretativi in ordine alle disposizioni dell’artt. 38, comma 2-bis, e 46, comma 1-ter, d.lgs. 12 aprile 2006, n. 163.
La prima questione riguarda l’applicabilità del citato comma 2-bis anche alle procedure ristrette, nelle quali la cauzione provvisoria non viene presentata unitamente alla richiesta di invito, ma solo successivamente insieme all’offerta. Sul punto è stato osservato che l’Autorità con determinazione n. 1 dell’8 gennaio 2015 ha già sottolineato come la cauzione provvisoria costituisca garanzia del versamento della sanzione e non presupposto per la sua applicazione. La disciplina di cui al citato comma 2-bis ha portata generale e, pertanto, la sanzione di cui all’art. 38, comma 2-bis può essere comminata anche nelle procedure ristrette (cfr. determinazione 1/2015, p. 9).
In relazione alla seconda questione, concernente la compatibilità dell’art. 38, comma 2-bis, con l’art. 12 d.lgs. 209/2005 (che vieta le assicurazioni che hanno per oggetto il trasferimento del rischio di pagamento delle sanzioni amministrative) e con l’art. 75, comma 1, del Codice dei contratti, il quale stabilisce che nelle procedure ad evidenza pubblica la garanzia a corredo dell’offerta può essere rilasciata anche sotto forma di fideiussione bancaria o assicurativa, è stato evidenziato come il divieto di cui all’art. 12 cit. non incide sulla disciplina del nuovo soccorso istruttorio. La dottrina e la giurisprudenza maggioritarie ritengono, infatti, che la causa della polizza fideiussoria sia quella di garantire l’adempimento di un’obbligazione altrui (propria del contratto di fideiussione) e non di traslare il rischio di un avvenimento futuro ed incerto dal contraente all’assicuratore (proprio del contratto di assicurazione).
Secondo l’orientamento della Cassazione a Sezioni Unite, ‹‹pur essendo prestata spesso da un’impresa di assicurazione, la funzione della polizza non consiste nel trasferimento o nella copertura di un rischio – che assume un rilievo assai marginale, essendo la prestazione del garante svincolata da un preciso ed obiettivo accertamento del suo presupposto (il quale è demandato allo stesso beneficiario) – ma in quella di garantire al beneficiario l’adempimento di obblighi assunti dallo stesso contraente, anche quando l’inadempimento sia dovuto a volontà dello stesso e questi sia solvibile…›› (Cass. Sez. Un. 18.2.2010, n.3947).
Alla luce di ciò si è, quindi, concluso che la polizza fideiussoria rientra nell’ambito dei contratti (autonomi) di garanzia, mentre quello di assicurazione rientra nell’ambito dei contratti aleatori e che, pertanto, la diversa tipologia dei negozi giuridici contemplati rispettivamente dagli artt. 12 d.lgs. 209/2005 e 75 d.lgs. 106/2006 sia di per sé sufficiente a fugare i dubbi su ipotetiche violazioni del divieto posto dal Codice delle assicurazioni.
Con la terza questione, è stato affrontato il tema del giusto raccordo tra l’affermazione contenuta nella determinazione n. 1/2015, secondo cui “la sanzione individuata negli atti di gara sarà comminata nel caso in cui il concorrente intenda avvalersi del nuovo soccorso istruttorio” e la lettera dell’art. 38, comma 2-bis, d.lgs. 163/2006, laddove questo prevede che l’operatore economico “è obbligato” al pagamento della sanzione. Al riguardo la lettura fornita dall’Autorità nella citata Determinazione n. 1/2015 si è imposta come doverosa sia per evitare eccessive ed immotivate vessazioni delle imprese sia in ossequio al principio di primazia del diritto comunitario, che impone di interpretare la normativa interna in modo conforme a quella comunitaria anche in corso di recepimento. La direttiva 2014/24/UE sugli appalti pubblici, infatti, prevede all’art. 59, paragrafo 4, secondo capoverso, la possibilità di integrare o chiarire i certificati presentati relativi al possesso sia dei requisiti generali sia di quelli speciali, senza il pagamento di alcuna sanzione.
È stato chiesto, infine, un approfondimento relativo alla partecipazione di un costituendo RTI ad una procedura ristretta sia con riferimento all’escussione della cauzione provvisoria ex art. 38, comma 2-bis, del Codice dei contratti, sia con riferimento alle conseguenze della mancata regolarizzazione e/o integrazione da parte di uno dei componenti.
Sotto il primo profilo si è rilevato che se la cauzione è presentata in forma di fideiussione, quest’ultima dovrà essere intestata, e, quindi, sottoscritta da ogni membro del costituendo raggruppamento, in qualità di contraente, in tal modo la stessa verrà a garantire la stazione appaltante per l’eventuale inadempimento posto in essere da uno qualsiasi dei contraenti (cfr. ANAC, Schema di disciplinare di gara, Bando tipo n. 2 del 2 settembre 2014, punto 11.3.7). Ne deriva allora che nell’ipotesi in cui la stazione appaltante disponga l’integrazione o la regolarizzazione delle dichiarazioni necessarie per la partecipazione alla gara, il singolo membro del raggruppamento dovrà procedere alla predetta integrazione o regolarizzazione “per quanto di competenza” ed il pagamento della sanzione pecuniaria potrà avvenire o tramite corresponsione diretta della sanzione o tramite escussione parziale della cauzione, che dovrà, però, essere reintegrata tempestivamente, pena l’esclusione dell’intero RTI costituendo (cfr. determinazione n.1/2015, pag. 9).
Sotto il secondo profilo, si è osservato che in caso di mancata regolarizzazione la stazione appaltante procede all’esclusione del concorrente dalla gara (cfr. determinazione n.1/2015 pag. 8) e, quindi, di tutto il costituendo RTI, che rappresenta un unico concorrente, indipendentemente dal fatto che l’inadempimento sia imputabile alla mandataria o ad una delle mandanti, non essendo consentito alla stazione appaltante ammettere al prosieguo della gara la sola mandataria nella veste di nuovo soggetto partecipante singolarmente o in raggruppamento con diverso operatore economico. Difatti, come sottolineato dall’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, del 4.5.2012, n. 8, «il codice degli appalti indica i casi tassativi in cui è possibile la modifica soggettiva del RTI, già aggiudicatario, sempre in caso di vicende patologiche che colpiscono il mandante o il mandatario (art. 37, comma 18 e 19). Secondo un’interpretazione restrittiva se ne desume il divieto della modifica della compagine soggettiva in corso di gara o dopo l’aggiudicazione al RTI, al di fuori dei casi consentiti. (….)». Tuttavia la citata pronuncia ammette la modifica della compagine soggettiva in senso riduttivo purché avvenga per esigenze organizzative proprie dell’a.t.i. o consorzio, e non invece per eludere la legge di gara e, in particolare, per evitare una sanzione di esclusione dalla gara per difetto dei requisiti in capo al componente dell’a.t.i. che viene meno per effetto dell’operazione riduttiva.
Architetti: urgente provvedimento su qualità architettonica
Inizierà la prossima settimana l’esame del disegno di legge sulla qualità architettonica promosso dal capogruppo Pd in Senato Luigi Zanda, su cui c’è molta attesa. A fare da relatore al provvedimento sarà Rosa Maria Di Giorgi (Pd). L’esame del provvedimento da parte della commissione istruzione del Senato sarà proceduto da un ciclo di audizioni.
Il disegno di legge, che impone i concorsi per tutti i progetti sopra i centomila euro, si compone di due parti. Nella prima parte l’attenzione si concentra sulla promozione della qualità della progettazione; nella seconda il focus è sui progetti per le opere pubbliche. Con norme sull’obbligatorietà dei concorsi e il ruolo dei general contractor che inevitabilmente finiscono per intrecciarsi con la riforma degli appalti.
ISPRA: cambiamenti climatici e qualità ambientale
Il Rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano è giunto alla X edizione. Realizzato dall’intero Sistema nazionale per la protezione ambientale (ISPRA/ARPA/APPA), si è consolidato negli anni come un riferimento per gli addetti ai lavori e per gli utenti tutti grazie anche alle analisi e valutazioni con cui gli esperti del Sistema hanno accompagnato i numerosi dati presentati, guidando il lettore nella comprensione dei fenomeni e illustrando possibili strategie di risanamento L’edizione 2014 del Rapporto propone un set di indicatori ambientali che sono rivisitati, aggiornati e arricchiti ogni anno per l’analisi della qualità ambientale delle città e che concorrono alla valutazione della qualità della vita nelle aree urbane italiane. Nell’edizione 2014 del Rapporto 13 nuove città sono inserite nell’analisi. I Comuni analizzati sono in totale 73, comprendono la maggior parte dei capoluoghi di provincia con popolazione superiore ai 50.000 abitanti e tutti i capoluoghi delle regioni italiane.
Il Focus “Le città e la sfida dei cambiamenti climatici” propone una lettura trasversale delle risposte che i cambiamenti climatici esigono già oggi dalle realtà urbane dando spazio alle esperienze degli addetti ai lavori, sia pubblici che privati: i 28 contributi che compongono la pubblicazione hanno visto, infatti, il coinvolgimento diretto oltre che dei Dipartimenti dell’Istituto e del Sistema Agenziale, anche di altri rappresentanti del mondo della ricerca, di enti di governo del territorio, di associazionino-profit.
INU: accessibilità nodi urbani
Parla Iginio Rossi, direttore di Urbit. La rigenerazione e l’accessibilità delle città italiane, quali sono le potenzialità e quali le storture le correggere, le strade da seguire. L’intervista da L’Indro
Italiadecide: L’in house providing – materiali
Si è svolto il 9 marzo scorso il seminario “Il recepimento della direttiva concessioni (2014/23/UE): L’in house providing e il rinnovo dei rapporti esistenti”, organizzato da italiadecide e in collaborazione con AEQUA, Associazione per l’efficienza e la qualità nell’amministrazione.
Il seminario ha approfondito i seguenti temi: modifiche dei contratti durante il periodo di validità; rapporti di autorganizzazione amministrativa: l’in house providing e gli altri modelli.
Presentazione dell’avv. Catia Tomasetti
Contributo del prof. Piermassimo Chirulli
Contributo dell’avv. Francesca Ottavi
Contributo dell’avv. Vincenzo Ferraro, estratto da Rivista Italiana di Diritto Pubblico Comunitario
Contributo del dott. Massimo Ricchi, estratto da “Urbanistica e appalti”
Contributo di Massimo Ricchi, di prossima pubblicazione nel Volume II, Finanza di Progetto e PPP
CNI: Gli ingegneri nel mercato del lavoro
Per gli ingegneri arrivano segnali incoraggianti sul fronte occupazionale. Nel 2014 la richiesta di ingegneri da parte delle imprese italiane è tornata a crescere, con un incremento del 9% rispetto al 2013. Al tempo stesso, dopo quattro anni è stata registrata una flessione dell’8% degli ingegneri in cerca di occupazione. Questi dati risultano in linea con il lieve miglioramento che ha contraddistinto negli ultimi mesi il mercato del lavoro in Italia. E’ quanto emerge da una elaborazione pubblicata dal Centro Studi del CNI “ Gli ingegneri nel mercato del lavoro”
Tuttavia, la situazione resta nel complesso critica. I livelli di disoccupazione sono elevati, con oltre 27mila laureati in ingegneria in cerca di lavoro, uno dei valori più alti degli ultimi 15 anni, oltre il doppio rispetto al 2008, anno di inizio della crisi. I segnali provenienti dal sistema economico nazionale lasciano intravedere una fase di ripresa e ciò potrebbe valere anche per il settore dell’ingegneria. Sarà necessario però attendere il consuntivo del primo trimestre dell’anno in corso per stabilire se si tratta di ripresa effettiva o dell’ennesima falsa ripartenza.
In ogni caso, è difficile immaginare un’espansione della domanda di laureati in ingegneria tale da consentire il recupero, in tempi rapidi, dei posti di lavoro perduti. La ripresa, infatti, risulta ancora molto discontinua, con settori produttivi in miglioramento ed altri in forte difficoltà. Sarebbe necessaria una crescita economica molto sostenuta per restituire agli ingegneri il respiro occupazionale del 2008, quando il numero dei professionisti in cerca di lavoro era considerato “fisiologico”. Pesa, tra le altre cose, il numero esorbitante dei laureati in ingegneria che al momento non risultano in cerca di occupazione, ossia sono “inattivi”: ben 150mila!
“I dati registrati – commenta Luigi Ronsivalle, Presidente del Centro Studi CNI – inducono a sperare che sia in atto un’inversione di tendenza rispetto alla crisi occupazionale che ha investito anche gli ingegneri negli ultimi quattro anni. Tuttavia, ritengo sia difficile recuperare in breve tempo quanto si è perduto durante la lunghissima recessione economica, soprattutto in quei settori dell’ingegneria che hanno maggiormente risentito della crisi e che sono principalmente quelli la cui produzione non è destinata all’esportazione. Mi riferisco, ad esempio, al settore delle costruzioni, la cui ripresa è legata, più che a fattori contingenti, ad interventi strutturali che per ora stentano a vedere la luce”. “Analoghe considerazioni – aggiunge Ronsivalle – valgono per il gap evidenziato fra le diverse aree del paese che si aggrava se si considera che, probabilmente, molti degli ingegneri in cerca di occupazione al nord provengono in realtà dal sud in conseguenza dei fenomeni di migrazione interna”. A questo proposito, l’analisi mostra come prosegua con preoccupante regolarità il peggioramento delle condizioni del sud Italia. Nel Meridione il numero di offerte di lavoro per i laureati in ingegneria, già basso di per sé (circa 2.000 assunzioni), subisce, rispetto all’anno precedente, un’ulteriore riduzione del 21,4%.
Il Centro Studi del CNI rileva, infine, come risulti accelerato il processo di migrazione all’estero e stima che oggi quasi il 7% dei laureati in ingegneria operi oltre confine. Tale fenomeno appare comunque in linea con il principio della mobilità del capitale intellettuale ad elevate competenze tecniche e sottolinea, per altri aspetti, come gli ingegneri italiani siano ancora tra i più richiesti all’estero.
Geometri: alleanza cemento armato
Un’alleanza tra progettisti contro la ‘guerra di competenze sull’annosa questione del cemento armato. E’ la posizione espressa chiaramente dal Presidente del Cng, Maurizio Savoncelli. l’intervista su Il Sole 24 Ore – Edilizia e Territorio.
Su questo tema speriamo non succeda il solito pastrocchio all’italiana (n.d.r.)
IGI: Direttive appalti – Materiali convegno
Si è svolto il 18 marzo il convegno IGI “Le direttive 2014: contributo di approfondimento per il loro recepimento”.
Intervento Dr. Domenico Crocco
Intervento Avv. Francesco Sciaudone.
Progettista qualificato e avvalimento
Consiglio Stato – Sezione IV – sentenza n. 1425 del 19.3.2015 – “La giurisprudenza amministrativa ha escluso che, alla figura del “progettista qualificato”, di cui si avvale l’impresa che non ha i requisiti prescritti per i progettisti, possa applicarsi l’istituto dell’avvalimento.” (segretarientilocali.it)
Danni per difetto di progettazione
Corte dei conti Veneto – sentenza n. 34 del 17.3.2015: laddove un libero professionista svolga sia l’incarico di progettista sia quello di direttore dei lavori, sussiste il rapporto di servizio con la pubblica amministrazione committente e la conseguente giurisdizione contabile, poiché il cumulo dei due incarichi professionali dà luogo ad una complessa attività professionale, nella quale la progettazione si pone come elemento prodromico della successiva attività di direzione dei lavori. (respamm.it)
Corte dei conti: Venezia – Il Ponte di Calatrava
Corte dei conti – Sezione giurisdizionale Veneto – sentenza n. 34 del 17.3.2015: Robert Schülmers, Il Ponte di Calatrava e il Pifferaio magico
Confprofessioni: Studi professionali e ammortizzatori sociali
Studi professionali e ammortizzatori sociali: lo stato dell’arte – Leggi l’approfondimento.
Confprofessioni: pillole fiscali per i lavoratori autonomi
Leggi l’approfondimento sui contribuenti minimi.
Commercialisti: POS, prima credito d’imposta, poi le sanzioni
Prima un credito d’imposta per i professionisti, poi, eventualmente, le sanzioni. Il Consiglio nazionale dei commercialisti commenta così il disegno di legge assegnato nei giorni scorsi alla Commissione Finanze del Senato, che punta a introdurre pesanti sanzioni per i professionisti ancora sprovvisti di Pos, spingendosi fino a prevedere la sospensione dell’attività professionale per quanti non si mettono in regola. “Pur avendo riserve sul provvedimento – commenta il vicepresidente nazionale della categoria, Davide Di Russo – non facemmo a suo tempo le barricate contro l’introduzione dell’obbligatorietà del Pos negli studi professionali e oggi non siamo pregiudizialmente contrari, in linea di principio, alla previsione di talune sanzioni. Ciò che ci pare inaccettabile del disegno di legge in discussione al Senato, è l’ammontare abnorme delle sanzioni ipotizzate e l’idea di sospendere addirittura l’attività dei professionisti che non dovessero mettersi in regola. Più in generale, risulta grave il fatto che continui ad essere del tutto ignorato il tema dei costi per gli studi professionali legati proprio all’introduzione del Pos. Se proprio si vuol parlare di sanzioni – prosegue Di Russo – che lo si lo si faccia almeno solo dopo aver introdotto quel credito d’imposta che i commercialisti chiedono da tempo per alleggerire il peso economico di una operazione che ricade totalmente ed indiscriminatamente sugli studi dei professionisti italiani, a vantaggio del sistema bancario”. Di Russo spiega anche che la previsione di una detrazione dall’imponibile reddituale del costo percentuale di ciascuna transazione eseguita con il Pos, non può essere definita, come fa il disegno di legge, un’agevolazione fiscale per i professionisti, “per il semplice motivo che si tratta di costi inerenti all’attività professionale e quindi ovviamente deducibili”. In sostanza, per Di Russo “questo disegno di legge è l’ennesima dimostrazione di come si continui ad eludere sistematicamente il tema delle difficoltà economiche in cui versano i professionisti italiani, ulteriormente accresciutesi in questi anni di crisi”. “Solo per restare nell’ambito della nostra professione – conclude Di Russo – sottolineo come in questi anni, grazie alla realizzazione del fisco telematico, l’amministrazione finanziaria ha risparmiato alcuni miliardi di euro, che corrispondono ad un costo, probabilmente di pari entità, che si è scaricato sui Commercialisti italiani”.
Nello specifico, il disegno di legge, recante “disposizioni relative all’obbligo per i soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, di dotarsi di adeguati strumenti di pagamento elettronici per pagamenti superiori ai 30 euro”, a firma dei senatori Aiello, Gentile, Biliardi, Di Giacomo (Area Popolare – NCD-UDC), prevede una sanzione amministrativa pecuniaria di importo pari a 500 euro, con obbligo di adeguarsi alle vigenti previsioni normative in materia entro trenta giorni dalla notifica della sanzione stessa; l’obbligo per il soggetto sanzionato di comunicare, entro sessanta giorni, all’ufficio che ha irrogato la sanzione, l’avvenuto adeguamento con le modalità comunicate nella sanzione notificata; l’irrogazione di un ulteriore sanzione amministrativa pecuniaria (trascorsi ulteriori trenta giorni) pari al doppio dell’importo della sanzione già commisurata qualora il soggetto sanzionato non si sia uniformato alla normativa vigente e, infine, la previsione della sospensione dell’attività professionale e commerciale sino al completo adeguamento alla normativa in materia qualora il soggetto sanzionato (scaduti tutti i termini previsti) non abbia provveduto a dotarsi di strumenti di pagamento elettronici
Fisco Oggi: Fatture elettroniche verso le Pa
Tenendo sempre presente l’imminente scadenza del 31 marzo, un identikit delle “ricevute” da trasmettere esclusivamente on line e delle Pubbliche amministrazioni destinatarie.
Fatture elettroniche verso le Pa: è tempo di capire come agire – 2
Fatture elettroniche verso le Pa: è tempo di capire come agire – 3
Commercialisti: TFR in busta paga – una guida
La Legge di Stabilità ha previsto che il lavoratore possa richiedere al datore di lavoro di ricevere, mensilmente in busta paga, la quota di TFR maturanda nella mensilità, compresa quella destinata alla previdenza complementare. La scelta è una facoltà per il lavoratore, mentre l’erogazione in busta paga diventa un obbligo per il datore di lavoro qualora il lavoratore decida in tal senso. Ecco le schede di sintesi con tutte le particolarità della normativa, per orientare lavoratore e datore di lavoro su procedure e tempi.