sintesi di monitoraggio legislativo, aprile 2019
LAVORI PUBBLICI
CODICE APPALTI
La Fondazione Inarcassa il 10 aprile scorso è stata audita nell’ambito dell'indagine conoscitiva in merito ai profili applicativi del codice dei contratti pubblici in Commissione lavori pubblici del Senato.
Qui il documento presentato che raccoglie le proposte di Fondazione Inarcassa.
Documento di economia e finanza
I due rami del parlamento hanno concluso l’esame del Documento di economia e finanza 2019 approvando due risoluzioni. Il documento e i suoi allegati sono disponibili a questo link. Di seguito i principali contenuti d’interesse del documento.
- Il Governo punterà ad una gestione sostenibile del suolo occupato, attraverso un’adeguata politica che promuova la rigenerazione urbana, mediante regole semplici e cogenti contro il consumo del suolo, controlli efficaci e sanzioni. Inoltre, verranno stabilizzati l’‘ecobonus’ e il ‘sisma bonus’ con l’introduzione di tipologie di certificazioni capaci di garantire i crediti e la predisposizione di contratti differenziati per tipologie d’intervento, in grado di semplificare le attività delle amministrazioni locali.
- Con riferimento all’edilizia pubblica, si guarda al Building Information Modeling (BIM) per ottenere una più efficiente ed innovativa pianificazione, realizzazione e gestione delle costruzioni con un risparmio potenziale fino a 30 miliardi negli appalti pubblici. Il Governo intende rendere operativa tale piattaforma digitale in tutta l’attività di progettazione e monitoraggio realizzata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) e dalle stazioni appaltanti.
- Proseguiranno le azioni di mitigazione del rischio sismico - attraverso interventi e misure di messa in sicurezza del patrimonio abitativo - e di miglioramento del patrimonio energetico, promuovendo altresì una cultura della conoscenza e della prevenzione. Si opererà attraverso misure specifiche, quali: i) finanziamento per le verifiche di vulnerabilità e i progetti di adeguamento delle scuole in zone a rischio sismico 1 e 2: sono stati finora finanziati 875 interventi proposti dagli Enti locali, suddivisi fra verifiche di vulnerabilità e progettazioni di adeguamento sismico; ii) 10 cantieri pilota per sensibilizzare i territori ad intervenire sulla messa in sicurezza di edifici pubblici esistenti. I progetti si svolgeranno in Comuni scelti su tutto il territorio nazionale, con l’effettuazione di interventi di messa in sicurezza antisismica su edifici di proprietà pubblica ad uso residenziale; iii) Casa Sicura ‘Portale sisma bonus’ per agevolare la conoscenza e la fruizione della detrazione concessa ai proprietari di immobili, adibiti sia ad abitazione, sia ad attività produttive, per interventi di adeguamento antisismico. Il portale telematico permette di semplificare adempimenti e procedure per proprietari e professionisti, restituendo, al contempo, all’amministrazione informazioni e dati sul ricorso alle agevolazioni fiscali e sul miglioramento delle caratteristiche antisismiche degli edifici in esito agli interventi effettuati.
- A supporto della PA è stata istituita la cabina di regia ‘Strategia Italia’ i cui compiti sono: i) verificare lo stato di attuazione di piani e programmi di investimento infrastrutturale e adottare le iniziative idonee a superare eventuali ostacoli e ritardi; ii) verificare lo stato di attuazione degli interventi connessi a fattori di rischio per il territorio - quali dissesto idrogeologico, vulnerabilità sismica degli edifici pubblici, situazioni di particolare degrado ambientale necessitanti attività di bonifica - e prospettare possibili rimedi. Questa struttura ha un ruolo di impulso e di proposta nei confronti del Consiglio dei Ministri e del CIPE.
La cabina di regia dovrà interagire con le due nuove strutture tecniche create con la Legge di Bilancio per il 2019: ‘Investitalia’ e la Centrale per la progettazione di beni ed edifici pubblici. ‘Investitalia’ è una struttura di missione temporanea (con durata non superiore a quella del Governo in carica) per il supporto alle attività del Presidente del Consiglio dei Ministri relative al coordinamento delle politiche del Governo in materia di investimenti pubblici e privati.
La ‘Centrale per la progettazione delle opere pubbliche’ è una struttura di supporto alle amministrazioni centrali e periferiche che deve: favorire lo sviluppo e l’efficienza della progettazione e degli investimenti pubblici, contribuendo alla valorizzazione, all’innovazione tecnologica, all’efficientamento energetico e ambientale nella progettazione e nella realizzazione di edifici e beni pubblici, oltre che alla progettazione degli interventi di realizzazione e alla manutenzione, ordinaria e straordinaria, di edifici e beni pubblici.
Il DPCM che dà attuazione alla norma della legge di bilancio che ha previsto la Centrale non è stato ancora pubblicato, ma è stato già firmato dal Presidente Conte. Da indiscrezioni si apprende, infatti, che la fase di stallo, dovuta al conflitto tra MIT e MEF, si è conclusa proprio con la previsione delle assunzioni per i provveditorati fortemente volute da Toninelli. Il DPCM dovrà definire le modalità per un’azione sinergica dell’Agenzia del Demanio (a cui è rimasta la regia della Centrale) con il MIT per accelerare la realizzazione degli interventi di realizzazione e manutenzione di edifici pubblici.
Gli immobili saranno l’oggetto esclusivo dell’attività della Centrale. Oltre alla sede romana, presso il Demanio, la struttura avrà fino a 8 «unità territoriali con funzioni operative» in giro per l’Italia.
Dopo la firma di Conte, per dare l'avvio all'attività della Centrale sarà necessario reclutare il personale (300 persone, 120 da assegnare alle Province) e procedere alla stipula delle convenzioni con tutte le PA che vorranno utilizzare i servizi della struttura.
Decreto-legge crescita
Il Consiglio dei Ministri ha approvato, in seconda deliberazione, il DL crescita, già approvato salvo intese il mese scorso. Il decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30aprile scorso.
Tra le norme di interesse si segnalano:
Incentivi per la valorizzazione edilizia
La norma introduce, in via temporanea, sino al 31 dicembre 2021, un regime di tassazione agevolata, consistente nell’applicazione delle imposte di registro, ipotecarie e catastali in misura fissa (200 euro ciascuna, per un importo complessivo di 600 euro), ai trasferimenti di fabbricati, acquisiti da imprese di costruzione o di ristrutturazione immobiliare che, entro i successivi 10 anni, provvedano alla loro demolizione e ricostruzione in chiave energetica e antisismica, anche con variazione volumetrica, e alla loro successiva vendita.
Viene, altresì, previsto un regime sanzionatorio in caso di mancato rispetto delle condizioni d’accesso all’agevolazione.
Sisma bonus
E’ proposta l’estensione alle zone 2 e 3 del bonus previsto solo per gli edifici in zona 1, consistente nel diritto alla detrazione del 75% (a fronte della riduzione del rischio sismico che determini il passaggio ad una classe di rischio inferiore) o dell’85 per cento (a fronte della riduzione del rischio sismico che determini il passaggio a due classi di rischio inferiore) del prezzo di acquisto dell’unità immobiliare, calcolato su un ammontare massimo di spesa non superiore a 96.000 euro, venduta da imprese di ricostruzione o ristrutturazione immobiliare che abbiano demolito o ricostruito, allo scopo di ridurne il rischio sismico, anche con variazione volumetrica, l’immobile oggetto di successiva alienazione. Qui per approfondire
Incentivi efficienza energetica e rischio sismico
La norma introduce la possibilità per il soggetto che sostiene le spese per gli interventi di cui agli articoli 14 e 16 del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, di ricevere un contributo, anticipato dal fornitore che ha effettuato l’intervento, sotto forma di sconto sul corrispettivo spettante. Tale contributo è recuperato dal fornitore sotto forma di credito d'imposta, di pari ammontare, da utilizzare in compensazione, in cinque quote annuali di pari importo, senza l’applicazione dei limiti di compensabilità.
Sostegno allo sviluppo dell’attività dei liberi professionisti
La norma consente agli enti gestori di previdenza per i liberi professionisti di attuare forme aggiuntive di tutela a sostegno del reddito, assistenza e welfare, nonché, in particolare, favorire l’ingresso di giovani professionisti nel mercato del lavoro delle professioni, consentendo agli enti di operare a tutela dell’attività libero-professionale con una serie di misure di sostegno attualmente non previste nell'ambito delle prestazioni erogate dagli enti in esame.
Semplificazioni in materia di edilizia privata
L’articolo introduce norme volte a semplificare le procedure per l’edilizia privata, prevedendo che se entro 90 giorni non vi è riscontro da parte della Soprintendenza, l’autorizzazione si intende acquisita.
Semplificazione della disciplina degli interventi strutturali in zone sismiche
La norma modifica d.p.r. 6 giugno 2001 n. 380 (testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia) al fine di semplificare gli interventi strutturali nelle zone sismiche. Qui per approfondire
Provveditorati interregionali alle Opere Pubbliche
Si prevede l’assunzione di personale di alta professionalità tecnica da assegnare con urgenza nei Provveditorati interregionali alle Opere Pubbliche. Questi sono uffici decentrati del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che svolgono compiti fondamentali in materia di programmazione, progettazione realizzazione delle opere pubbliche, puntuali e infrastrutturali. I provveditorati interregionali alle OOPP sono per legge stazione unica appaltante delle amministrazioni centrali e locali.
Funzione Infrastrutture Italia – F.In.Italia s.p.a.
Si istituisce la spa Funzione Infrastrutture Italia che ha per oggetto il supporto tecnico-amministrativo alle direzioni generali in materia di programmi d’intervento, di procedure ad evidenza pubblica, di procedure amministrativo-contabili e di cantierizzazione delle opere pubbliche, nonché la gestione delle correlate risorse per la realizzazione di infrastrutture e opere pubbliche di competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - Dipartimento Infrastrutture, secondo le puntuali disposizioni impartite dalle direzioni generali stesse.
Decreto-legge sblocca-cantieri
È in vigore già da qualche giorno il decreto Sblocca-cantieri, atteso per un mese e finalmente pubblicato in Gazzetta. Sono 81 le modifiche apportate al codice appalti del 2016: alcune si applicano senza alcun filtro ai progetti in corso, altre riguardano le gare di appalto bandite da oggi in poi.
Tra le principali misure si segnalano:
Regolamento unico da varare entro 180 giorni
La norma inserita nell'ultima bozza prevede che il vecchio sistema fatto di linee guida e regolamenti attuativi resti in piedi fino all'arrivo del nuovo regolamento da varare entro 180 giorni dal decreto.
Commissari straordinari per sbloccare le opere
Il decreto Sblocca-cantieri spiana la strada a un ampio ricorso alla figura del commissario straordinario per sbloccare le opere in stallo. I commissari avranno pieni poteri, potranno svolgere le funzioni di stazione appaltante e by-passare ogni paletto normativo o autorizzazione, a eccezione delle disposizioni antimafia. I commissari saranno nominati con decreti del presidente del Consiglio su proposta del ministero delle Infrastrutture di concerto con l'Economia. I costi per mettere in piedi le strutture commissariali dovranno essere sostenuti attingendo alle risorse previste nei quadri economici dei diversi progetti.
Appalto integrato libero fino al 2021
Le stazioni appaltanti avranno più di due anni e mezzo di tempo per approvare progetti fino al livello definitivo e mandarli in gara senza nessun altro dei paletti attualmente previsti (complessità tecnologica o lavori particolarmente innovativi). La misura infatti prevede la possibilità di ricorrere all'appalto integrato per i progetti definitivi approvati entro il 31 dicembre 2020. L'altra condizione da rispettare è quella di pubblicare il bando entro 12 mesi dall'approvazione del progetto.
Subappalti gara per gara con tetto al 50%
Sale dal 30% al 50% la quota di contratto subappaltabile dall'impresa principale. Confermata la cancellazione della terna di nominativi di sub-appaltatori nel momento di presentazione dell’offerta. La grande novità è che la percentuale di subappalto ammissibile dovrà essere stabilita gara per gara con i bandi dalle amministrazioni.
Spazio al massimo ribasso, gare sopra 200mila euro
Lo sforzo di semplificazione si concentra soprattutto nella fascia delle opere sotto la soglia Ue di 5,5 milioni. Qui si abbandona l'offerta più vantaggiosa a favore del criterio del prezzo più basso, con l'obbligo di escludere le offerte anomale, cioè quelle con percentuali di ribasso superiori alla media. Resta a 40mila euro la soglia per gli affidamenti diretti da parte dei funzionari delle Pa, ma sale da 150mila a 200mila euro il tetto massimo per assegnare gli appalti con procedura negoziata e invito ad almeno tre operatori. L'altra grande semplificazione è lo "smantellamento" delle griglie di soglie e conseguente obbligo di inviti per le procedure negoziate di importo superiore a questa soglia. Oltre i 200mila euro il decreto prevede infatti l'obbligo di procedere con gara (procedura aperta), ma con aggiudicazione al massimo ribasso che evita l'obbligo di rivolgersi a commissari esterni e valutare complicati aspetti tecnici.
Criteri di aggiudicazione
Se da una parte esprime una netta preferenza (meglio: obbligo, salvo motivazione) per il massimo ribasso sottosoglia, da un'altra il decreto integra l'elenco degli appalti da aggiudicare esclusivamente con l'offerta più vantaggiosa. Niente massimo ribasso anche per servizi e forniture particolarmente innovativi da 40mila euro in su. Viene inoltre cancellato il tetto massimo del 30% al prezzo negli appalti con l'offerta più vantaggiosa e si stabilisce che esclusioni o ammissioni decise da ricorsi non rilevano ai fini del calcolo delle medie o dell'individuazione della soglia di anomalia.
Piccoli Comuni: addio obbligo di centralizzare gli appalti
I Comuni non capoluogo potranno gestire da soli le procedure di gara di maggior rilievo, senza ricorrere a centrali uniche di committenza o stazioni uniche appaltanti.
Il decreto, elimina l'obbligo per le amministrazioni comunali non capoluogo di ricorrere a formule di aggregazione per l'acquisizione di lavori, beni e servizi oltre certe soglie.
I Comuni non capoluogo, pertanto, dal momento dell'entrata in vigore del decreto-legge possono scegliere se gestire in proprio le procedure di gara per appalti di valori superiori alle soglie dell'articolo 35 del Codice per beni e servizi o superiori alle soglie interne stabilite dallo stesso articolo 37 per i lavori, oppure continuare a fare ricorso alle centrali uniche di committenza o alle stazioni uniche appaltanti
Qualificazione più facile per i costruttori
Finora per dimostrare i requisiti tecnico-economici le imprese potevano attingere ai risultati ottenuti negli ultimi dieci anni. Ora questo limite viene innalzato a 15 anni. Un modo per permettere ai costruttori di superare all'indietro gli anni peggiori delle crisi cominciata nel 2008, andando a pescare risultati non influenzati dal crollo produttivo causato alla crisi del mattone che dura, appunto, proprio da dieci anni.
Pagamento diretto dei subappaltatori
Non ci sarà più bisogno di valutare «se la natura del contratto lo consente» per acconsentire alla richiesta di pagamento diretto dei subappaltatori. La norma non chiarisce però come bisognerà regolarsi nei casi concreti, visto che di prassi i subappaltatori sono legati da un legame contrattuale solo con il titolare dell'appalto e non hanno rapporti diretti con la Pa.
Pareri più veloci per il Consiglio superiore dei lavori pubblici
Scende da 90 a 60 giorni il tempo massimo concesso al Consiglio superiore dei lavori pubblici per rilasciare i pareri sui progetti. Non cambia invece la soglia oltre la quale va richiesto l'intervento del Consiglio.
Anticipazione e pagamento diretto ai progettisti
Nel decreto trova spazio anche l'estensione dell'anticipo del 20% del prezzo a tutti i tipi di appalti e non sono a quelli di lavori. In futuro dunque ne beneficeranno anche progettisti e fornitori. Prevista anche la possibilità di pagamento diretto dei progettisti esterni all'impresa da parte delle stazioni appaltanti negli appalti integrati. L'indicazione della modalità di erogazione del compenso deve essere indicata nei documenti di gara.
Ricostruzione privata senza gara
Addio alla "garetta" per la ricostruzione privata nel centro Italia: non sarà più obbligatorio mettere a confronto almeno tre preventivi ma si potrà affidare l'appalto privato direttamente all'impresa. Un'altra novità è nei servizi di progettazione. Il sistema dell'aggiudicazione al massimo ribasso, previa procedura negoziata con consultazione di almeno dieci professionisti, viene esteso ai servizi tecnici e per l'elaborazione degli atti di pianificazione e programmazione urbanistica (per importi sottosoglia). Qui per approfondire
Riforma del Codice Appalti, il ddl delega
E’ stato assegnato alla Commissione Lavori pubblici del senato il ddl delega di riforma del codice degli appalti approvato in Consiglio dei ministri a inizio marzo.
L’obiettivo del ddl delega è rendere la normativa più semplice e chiara, limitando i rinvii alla normazione secondaria. Saranno eliminati i livelli di regolazione superiori a quelli minimi richiesti per l’adeguamento alla normativa europea e i rinvii a strumenti di normazione secondaria. Parallelamente, per velocizzare le procedure, si punterà su una maggiore responsabilizzazione delle Stazioni Appaltanti e sulla razionalizzazione del sistema di gestione delle controversie. Il ddl delega ribadisce che si tornerà quindi ad un unico regolamento attuativo che regolerà una serie di materie cruciali, al momento disperse in più testi. Secondo il ddl delega, dovranno confluire in un unico testo le seguenti materie: nomina, ruolo e compiti del responsabile del procedimento; progettazione di lavori, servizi e forniture, e verifica del progetto; sistema di qualificazione e requisiti degli esecutori di lavori e dei contraenti generali; sistemi di realizzazione dei contratti e selezione delle offerte; categorie di opere generali e specializzate; direzione dei lavori e dell’esecuzione; esecuzione del contratto, contabilità, sospensioni e penali; collaudo e verifica di conformità; tutela dei lavoratori e regolarità contributiva; affidamento dei contratti di importo inferiore alle soglie di rilevanza comunitaria, indagini di mercato, formazione e gestione degli elenchi di operatori economici; requisiti degli operatori economici per l’affidamento dei servizi di architettura e ingegneria; lavori riguardanti i beni culturali.
Un impulso alla semplificazione arriverà anche dalla creazione di procedure differenziate per gli appalti sotto soglia. L’obiettivo è sempre quello di raggiungere la massima rapidità delle procedure. Qui per approfondire
EQUO COMPENSO
Lazio, approvata la legge regionale su equo compenso
Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato all'unanimità la proposta di legge n. 69 «Disposizioni in materia di equo compenso e di tutela delle prestazioni professionali». Si tratta di un provvedimento che ha come finalità la promozione e la valorizzazione delle attività professionali, attraverso il riconoscimento del diritto all'equo compenso per i professionisti, nonché il contrasto all'evasione fiscale.
FISCO
Ecobonus e sismabonus, chiarimenti sulla cessione del credito
L’Agenzia delle Entrate ha precisato che la cedibilità del credito è ammessa anche a favore di “soggetti che svolgono attività di lavoro autonomo o d’impresa, anche in forma associata (società o enti)” e, comunque, di “soggetti collegati al rapporto che ha dato origine alla detrazione”: il collegamento, peraltro, può sussistere anche per i soci lavoratori di un’impresa edile sub-appaltatrice dei lavori.
Con riguardo al caso oggetto dell’interpello, l’Agenzia conclude che la stessa soluzione possa valere anche per la cessione della detrazione “sismabonus+ecobonus”, trattandosi di un’agevolazione alternativa ai “classici” ecobonus e sismabonus. Qui la risposta dell’Agenzia
Ecobonus condomini, Unicredit sigla accordo con Eni e Harley & Dikkinson
UniCredit aderisce a CappottoMio, il servizio progettato da Eni gas e luce con il contributo di Harley&Dikkinson e dei partner specialistici, finalizzato alla riqualificazione energetica ed alla messa in sicurezza sismica degli edifici condominiali. Il big bancario entra così come attore finanziario nel mercato della riqualificazione energetica su vasta scala degli immobili a destinazione abitativa, valutato in 10 miliardi di euro nei prossimi 11 anni (secondo stime di Istat e Energy Efficiency Financial Institutions Group). Il servizio CappottoMio è stato progettato da Eni gas e luce, con il contributo di partner specialistici della sua rete di servizi energetici e con Harley&Dikkinson, sviluppatore della piattaforma WikiBuilding, in conformità con la normativa in materia di "ecobonus" (detrazioni fiscali fino al 75% dell'importo dei lavori) e "sismabonus" (fino all'85%) con la possibilità di cedere a terzi il credito fiscale.
L'offerta di UniCredit mira a finanziare la parte eccedente dell'importo da sostenere. Tre le linee di prodotto previste: mutui destinati ai condomìni aderenti al Servizio CappottoMio; erogazione di prestiti ponte alle imprese che realizzano i lavori, dal periodo di realizzazione all'incasso del credito verso Eni gas e luce; acquisto del credito finanziario da parte di UniCredit Factoring, derivante dalla vendita del credito fiscale tra imprese che realizzano i lavori ed Eni gas e luce.