Sintesi di monitoraggio legislativo 9-23 giugno 2017
LA MANOVRINA DI PRIMAVERA
Giovedì 15 giugno il Senato ha approvato definitivamente la manovrina (A.S. 2853), rinnovando la fiducia al Governo. Si ricorda che il provvedimento reca misure di diretto interesse per i professionisti: il Sismabonus per acquistare case antisismiche in zona 1, gli indici sintetici di affidabilità fiscale, la cessione dell’ecobonus alle banche, il Fondo progettazione per i Comuni e lo split payment per i professionisti.
Di seguito una breve sintesi.
- Sismabonus per l'acquisto di case antisismiche
In zona sismica 1, chi acquista da un’impresa di costruzione o ristrutturazione un immobile demolito e ricostruito con criteri antisismici potrà usufruire di una detrazione fiscale fino all’85% del prezzo di vendita.
- Ecobonus in condominio, cessione alle banche
I contribuenti incapienti potranno cedere il credito relativo all’ecobonus sui lavori condominiali anche a banche e intermediari finanziari, oltre che a fornitori e imprese edili. Questa possibilità resta invece vietata per i condòmini non incapienti.
- Professionisti, indici di affidabilità fiscale
Saranno istituiti gli indici sintetici di affidabilità fiscale per gli esercenti attività di impresa, arti o professioni, finalizzati a favorire l’emersione spontanea delle basi imponibili e stimolare l’assolvimento degli obblighi tributari e la collaborazione con l’Amministrazione finanziaria. Gli indici esprimeranno, da 1 a 10, il grado di affidabilità fiscale.
La misura è stata introdotta dal un emendamento presentato dall’On. Pelillo.
Per un approfondimento, si rimanda alla sezione fisco.
- Split Payment per i professionisti dal 1° luglio
Dal 1° luglio 2017 lo split payment, meccanismo di scissione del pagamento dell’Iva, si applicherà anche ai professionisti che emettono fatture nei confronti di Pubbliche Amministrazioni, enti pubblici, società controllate dagli enti pubblici e società quotate in Borsa.
- Fondo per la progettazione nei Comuni
Con 40 milioni di euro sarà supportata la progettazione definitiva per la realizzazione di nuove opere e interventi di miglioramento e adeguamento antisismico degli edifici pubblici nei Comuni in zona sismica 1. I Comuni che otterranno il contributo potranno affidare gli incarichi a progettisti esterni ed in seguito bandire gare per la realizzazione dei lavori.
- Realizzazione di impianti sportivi
I progetti per la realizzazione di impianti sportivi potranno prevedere la costruzione di immobili a destinazione d’uso diversa da quella sportiva, complementari o funzionali alla fruibilità dell’impianto sportivo, a condizione che non si tratti di nuovi edifici residenziali. Prima, durante e dopo le gare, la società sportiva utilizzatrice dello stadio potrà occupare in esclusiva il suolo pubblico attiguo all’impianto a fini commerciali.
- Edilizia scolastica, 15 milioni di euro
Gli interventi di edilizia scolastica che le province e le Città metropolitane intendono effettuare nel 2017, potranno contare su un finanziamento da 15 milioni di euro.
- Poteri dell’Anac
L'Autorità nazionale Anticorruzione non potrà più sanzionare le amministrazioni, ma agire in giudizio per impugnare i bandi che rischiano di violare le norme in materia di contratti pubblici. L'Anac potrà inviare alle Amministrazioni pareri motivati, contenenti i vizi di legittimità riscontrati, e regolare la sua organizzazione interna con un regolamento.
LAVORI PUBBLICI
Il dl mezzogiorno in Gazzetta Ufficiale
Martedì 20 giugno è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto legge 20 giugno 2017, n. 91, recante Disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno (qui è disponibile il testo).
Nel testo pubblicato non sono state riprodotte due disposizioni presenti nelle bozze del provvedimento circolate nei giorni precedenti. Si tratta in particolare, dell’articolo recante Norme di semplificazione per la riqualificazione e la rigenerazione urbana e dell’articolo recante Disposizioni finalizzate all’accelerazione degli interventi di adeguamento dei sistemi di collettamento, fognatura e depurazione.
Bando Periferie, ok alla delibera Cipe da 800 milioni di euro
È stata registrata dalla Corte dei conti il 14 giugno la Delibera CIPE che assegna 800 milioni di euro ai progetti vincitori del Bando Periferie 2016 ma non ancora finanziati.
La Delibera 2/2017 “Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020. Assegnazione di risorse al Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie ai sensi dell’art. 1 comma 141, della n. 232 dell’11 dicembre 2016 (Legge di Bilancio 2017)” consentirà la realizzazione degli ultimi 46 progetti del Bando Periferie attingendo al Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020. Qui per approfondire.
ANAC avvia la consultazione su alcuni provvedimenti attuativi del codice appalti
Il 13 giugno l’ANAC ha posto in consultazione il documento preordinato all’adozione del Regolamento dell’Autorità recante: «Autorizzazione e vigilanza sulle Società Organismi di attestazione - SOA», da adottarsi ai sensi dell’art. 213, comma 2, del codice.
Il documento è stato predisposto al fine di definire il procedimento di autorizzazione all’esercizio dell’attività di attestazione e le modalità di assolvimento, da parte delle SOA, all’obbligo di raccolta, archiviazione e messa a disposizione dei dati necessari allo svolgimento dei controlli di competenza dell’Autorità.
I contributi possono essere inviati entro il 13 luglio 2017.
Il 12 giugno ANAC ha posto in consultazione alcuni documenti attuativi del nuovo codice appalti:
- il documento all’aggiornamento delle linee guida n. 6 di attuazione del D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50, recanti “Indicazione dei mezzi di prova adeguati e delle carenze nell’esecuzione di un precedente contratto di appalto che possano considerarsi significative per la dimostrazione delle circostanze di esclusione di cui all’art. 80, comma 5, lett. c) del Codice”.
I contributi possono essere inviati entro il 28 giugno.
Qui sono disponibili testo, relazione illustrativa e modulo per l'invio delle osservazioni.
- il documento relativo all’aggiornamento delle linee guida n. 3 di attuazione del D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50, recanti “Nomina, ruolo e compiti del responsabile unico del procedimento per l’affidamento di appalti e concessioni”.
Per partecipare alla consultazione c’è tempo fino al 28 giugno.
Qui sono disponibili testo, relazione illustrativa e modulo per l'invio delle osservazioni.
- il documento relativo all’aggiornamento delle linee guida n. 5 di attuazione del D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50, recanti “Criteri di scelta dei commissari di gara e di iscrizione degli esperti nell’Albo nazionale obbligatorio dei componenti delle commissioni giudicatrici”.
E’ possibile inviare i contributi fino al 28 giugno.
Qui sono disponibili testo, relazione illustrativa e modulo per l'invio delle osservazioni.
Il MIT ha licenziato lo schema di decreto per il Dibattito pubblico sulle grandi opere
Il 14 giugno Il Ministro delle Infrastrutture dei Trasporti, Graziano Delrio, ha licenziato, da parte del Mit, lo schema di decreto per il Dibattito pubblico sulle Grandi Opere, previsto dal Codice dei Contratti pubblici. Ora il testo passa agli altri Ministeri per le osservazioni, alle Camere per parere e al Consiglio di Stato.
“Sembrava impossibile in Italia, oggi è realtà. Le opere devono essere utili e condivise dai territori, perché sono a servizio delle comunità – ha dichiarato il Ministro Delrio a margine del convegno “Connettere l’Italia" - I territori debbono comprendere che attraverso le connessioni si sviluppano l’economia e opportunità di lavoro. Quindi infrastrutturare un aeroporto, portare una linea ferroviaria significa creare sviluppo. Ovviamente queste opere vanno discusse con i territori, vanno accettate dalle comunità, perché sono al servizio delle comunità. Regolare il dibattito pubblico in Italia sembrava impossibile oggi è realtà perché il decreto è stato firmato. E’ la dimostrazione che non abbiamo paura delle nostre comunità, dei nostri cittadini. Loro hanno una intelligenza che ci può aiutare a migliorare le opere. Lo abbiamo fatto sbloccando il passante di Bologna, lo faremo in tutte le opere che hanno una rilevanza strategica”.
Di seguito, in sintesi, i contenuti del provvedimento:
QUANDO SI APRE IL DIBATTITO PUBBLICO: Il decreto prevede che il dibattito pubblico si apra nella fase di elaborazione del progetto di fattibilità quando le alternative progettuali sono ancora aperte e il proponente può ancora modificare il progetto. In particolare si apre sul Documento delle alternative progettuali e i risultati del Dibattito pubblico concorrono all’elaborazione del Progetti di fattibilità.
SU QUALI OPERE: il dibattito pubblico è obbligatorio per opere di una certa consistenza, tra i 200 e 500 milioni di euro a seconda della tipologia di intervento. Il dibattito pubblico è obbligatorio anche su richiesta delle amministrazioni centrali (Presidenza del Consiglio e Ministeri), degli enti locali (un consiglio regionale, una provincia, una città metropolitana, un numero di consigli comunali rappresentativi di almeno 100.000 abitanti) o dei cittadini (almeno 50.000 elettori). Il proponente è sempre libero di aprire un dibattito pubblico quando lo ritiene necessario.
QUANTO DURA: 4 mesi (prorogabili di ulteriori due mesi nel caso di comprovata necessità). Il dibattito pubblico è preceduto da una fase dedicata alla progettazione del processo decisionale della durata massima di 3 mesi.
COME SI SVOLGE: il dibattito pubblico, organizzato e gestito in relazione alle caratteristiche dell’intervento e alle peculiarità del contesto sociale e territoriale di riferimento, consiste in incontri di informazione, approfondimento, discussione e gestione dei conflitti, in particolare nei territori direttamente interessati dall’opera e nella raccolta di proposte e posizioni da parte di cittadini, associazioni, istituzioni.
CHI LO GESTISCE: il dibattito pubblico è gestito da una figura indipendente che svolge il proprio compito in autonomia e coordina le proprie attività con il proponente dell’opera e il Comitato di monitoraggio (formato dagli enti locali su cui insiste l’opera).
COME VIENE SELEZIONATO IL RESPONSABILE DEL DIBATTITO PUBBLICO: il responsabile è selezionato dal proponente dell’opera attraverso procedure di evidenza pubblica che invita alla gara i soggetti idonei ricompresi nell’elenco dei fornitori elaborato dalla Commissione nazionale per il dibattito pubblico (soggetti di comprovata esperienza e competenza nella gestione di processi partecipativi, ovvero di gestione ed esecuzione di attività di progettazione e pianificazione in materia infrastrutturale, urbanistica e territoriale).
COME SI CONCLUDE: il proponente, terminato il dibattito pubblico, ha tre mesi di tempo per presentare un proprio dossier conclusivo in cui evidenzia: la volontà o meno di realizzare l’intervento, le eventuali modifiche apportate al progetto e le ragioni che hanno condotto a non accogliere eventuali proposte.
IL COMITATO DI MONITORAGGIO: il proponente non è lasciato solo durante il dibattito ma è assistito da un comitato di monitoraggio (composto dagli enti locali direttamente coinvolti dall’intervento) che ha il compito di: a) contribuire alla definizione delle modalità di svolgimento del dibattito pubblico; b) collaborare alla realizzazione e alla supervisione del dibattito; c) concorrere alla soluzione dei problemi e delle criticità che eventualmente si manifestino durante il dibattito; d) contribuire alla discussione e alla valutazione delle proposte emerse nel corso del dibattito pubblico.
LA COMMISSIONE NAZIONALE PER IL DIBATTITO PUBBLICO: la Commissione è istituita presso il Ministero delle infrastrutture ed è formata da 13 componenti (2 per il Ministero delle Infrastrutture; 1 rappresentante per i Ministeri dell’Ambiente, Beni culturali, Sviluppo economico, Salute, Giustizia; 1 rappresentante per la Conferenza Stato Regioni, 1 per l’Unione delle Province Italiane e 1 per l’ANCI) + 3 esperti (nominati dal Ministro delle Infrastrutture su proposta della Commissione). La Commissione ha il compito di: monitorare il corretto svolgimento dei dibattiti pubblici; esprimere raccomandazioni e elaborare linee guida; gestire un proprio sito internet con tutta la documentazione relativa ai vari dibattiti; presentare alle camere, ogni 2 anni, una relazione sull’andamento dei dibattiti e proporre correttivi.
MODALITÀ DI APPROVAZIONE DEL DECRETO: raccolte le osservazioni del Ministero dei Beni culturali e del Ministero dell’Ambiente il decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti viene inviato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che una volta valutato, viene inviato alle Camere per la raccolta delle osservazioni. Il decreto è inviato anche al Consiglio di Stato.
MIT- Parte la consultazione pubblica sulla modellazione informativa nelle opere pubbliche
Il codice degli appalti ha introdotto, come previsto da direttiva europea, l'obbligatorietà di metodi e strumenti elettronici specifici, quali quelli di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture, nella progettazione.
Tale disciplina sarà oggetto di un decreto attuativo, come previsto all’art. 23 comma 13 del decreto legislativo n.50 del 2016, che sarà predisposto da una specifica Commissione istituita dal Mit.
A tal fine prima della stesura del decreto nella sua versione definitiva, il MIT ha allargato il ventaglio dei soggetti coinvolti nel processo partecipativo, avviando una consultazione online disponibile dal 19 giugno 2017 al 3 luglio 2017 - ospitata su piattaforma on line messa a disposizione dal Formez alla pagina http://commenta.formez.it/ch/CodiceAppalti
Qui la relazione di accompagnamento.
La consultazione sulla strategia energetica nazionale
Il Governo è tenuto a sviluppare la Strategia energetica nazionale 2017 (SEN) intesa quale strumento di indirizzo e programmazione a carattere generale della politica energetica italiana.
La SEN riguarderà anche il settore dell’efficienza energetica residenziale, rispetto alla quale sono state avanzate delle proposte di azione:
- revisionare il meccanismo delle detrazioni fiscali per le misure antisismiche e la ristrutturazione edilizia
- Introdurre il Fondo di garanzia per eco-prestito,
- Introdurre il regime obbligatorio di risparmio anche in capo ai venditori di energia,
- Introdurre misure specifiche per la riqualificazione edilizia ed efficienza energetica anche nel Social Housing, per prevenire la povertà energetica (fenomeno che interessa 4.8 milioni di persone).
Al fine di realizzare una strategia ampiamente condivisa, il Mise e il Ministero dell’Ambiente hanno deciso di coinvolgere, in piena trasparenza di processo, tutti gli organi istituzionali competenti, le imprese, gli esperti e i cittadini. In quest'ottica, già in fase preliminare sono state consultate le Regioni e svolte due audizioni parlamentari per condividere l’inquadramento della struttura e le tematiche della consultazione pubblica.
Dal 12 giugno è stata avviata una consultazione pubblica, in cui possibile inviare commenti, segnalazioni e proposte - sui siti www.mise.gov.it e www.minambiente.it - che saranno valutate per la predisposizione del documento finale.
http://www.mise.gov.it/index.php/it/194-comunicati-stampa/2036684-sen
Qui il documento in consultazione
Qui il questionario
PROFESSIONISTI
Il jobs act degli autonomi in Gazzetta ufficiale
Il 13 giugno è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Jobs act degli autonomi. Il provvedimento è entrato in vigore il giorno successivo.
Qui tutte le principali misure contenute nel provvedimento.
Si ricorda che durante la discussione in Senato del Jobs Act sul lavoro autonomo, varato il 10 maggio, pubblicato il 13 giugno scorso in Gazzetta Ufficiale ed entrato in vigore il giorno successivo, il Governo ha accolto un ordine del giorno del relatore Maurizio Sacconi per il ripristino delle tariffe delle professioni ordinistiche, impegnandosi, in tal modo, a “reintrodurre, sulla base delle necessarie consultazioni, tariffe minime nei casi di conferimento di incarichi a professionisti iscritti agli Ordini e Collegi e, allo scopo di fornire alla committenza strumenti di orientamento e di supporto nel negoziato con tutte le professioni, ad adottare standard prestazionali minimi con i relativi parametri di costo, in coerenza con la pertinente normativa dell'Unione europea”.
Commissario sisma: interventi miglioramento sismico e progettazione
Si possono avviare i programmi di intervento su edifici pubblici ad uso abitativo resi inagibili o inutilizzabili dai terremoti che dal 24 agosto 2016 hanno colpito le regioni dell’Italia centrale. L’ordinanza n. 27 del 9 giugno stabilisce tempistica e criteri per procedere agli interventi edilizi di ripristino e miglioramento sismico del patrimonio residenziale pubblico, sia statale sia di proprietà di altri enti istituzionali, che devono concludersi entro il 31 dicembre 2018.
L’ordinanza n. 29 del 9 giugno 2017 modifica ed integra le precedenti ordinanze sui rilievi di agibilità post sismica e assegnazione dei finanziamenti per gli studi di microzonazione sismica.
Tra l’altro l’ordinanza individua: i criteri generali ed i requisiti minimi per l’iscrizione nello «elenco speciale»; la disciplina analitica e di dettaglio del contributo previsto, con riguardo alla ricostruzione privata nella misura massima del 12,5 %, nonché dell’ulteriore contributo (c.d contributo aggiuntivo) previsto, con esclusivo riguardo alle prestazioni specialistiche, ad esclusione delle indagini e dei prelievi per valutare le caratteristiche dei terreni ai fini della redazione della relazione geologica/geotecnica, per i materiali da costruzione e le prove di laboratorio connesse, nella misura del 2 per cento, secondo i criteri sopra descritti; con riguardo agli interventi di ricostruzione privata, i criteri finalizzati ad evitare concentrazioni di incarichi che non trovano giustificazione in ragioni di organizzazione tecnico-professionale.
Infine l’ordinanza n. 28 semplifica il procedimento di attestazione SOA per le imprese che hanno sede nei comuni danneggiati dal sisma o che hanno eseguito lavori in detti comuni e che intendano ottenere l’attestato di qualificazione, applicabile non oltre la data del 31 dicembre 2018.
L’ordinanza n. 32 del 21.6.2017: Messa in sicurezza delle chiese danneggiate con interventi finalizzati a garantire la continuità dell’esercizio del culto. Approvazione criteri e secondo programma interventi immediati.
FISCO
Credito per gli enti previdenziali: attribuzione piena anche nel 2017.
I soggetti che investono in attività finanziarie a medio e lungo termine hanno diritto all'intero ammontare del contributo richiesto con l'istanza presentata entro il mese di aprile
Il credito d'imposta attribuito agli enti di previdenza obbligatoria e alle forme di previdenza complementare che investono in attività finanziarie a medio e lungo termine spetta nella misura del 100% dell'importo richiesto, in relazione alle domande validamente presentate nel 2017.
Così stabilisce il provvedimento dell’Agenzia delle entrate del 21 giugno 2017 (qui è disponibile il testo).
Il bonus è fruibile in compensazione, a partire da domani (primo giorno successivo alla pubblicazione del provvedimento), tramite modello F24, esclusivamente attraverso i servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate. In caso contrario, l'operazione viene scartata.
Il credito d'imposta, introdotto dalla legge di stabilità 2015 (commi da 91 a 94), è stato disciplinato dal decreto Mef del 19 giugno 2015 e dal provvedimento 28 settembre 2015 dell'Agenzia delle Entrate, che ha stabilito, tra l'altro, le modalità di presentazione delle istanze, da inviare tra il 1° marzo e il 30 aprile di ciascun anno.
La stessa Agenzia, entro sessanta giorni dal termine di scadenza della presentazione delle domande, rende noto, tramite provvedimento, la percentuale di credito spettante a ciascun soggetto, calcolata sulla base del rapporto tra le risorse stanziate e l'ammontare del bonus complessivamente richiesto.
Per l'utilizzo in compensazione del credito, nella sezione "Erario" del modello F24, in corrispondenza delle somme indicate nella colonna "importi a credito compensati" (ovvero, nei casi in cui il contribuente debba restituire l'agevolazione, nella colonna "importi a debito versati"), va indicato il codice "6867", istituito con la risoluzione 48/2016.
Nel campo "anno di riferimento" deve essere riportato l'anno di attribuzione del credito.