SINTESI DI MONITORAGGIO LEGISLATIVO 6/20 LUGLIO 2018
Pubblicato in Gazzetta ufficiale il Regolamento sui poteri di impugnazione di ANAC
Il regolamento entrerà in vigore il 1° agosto 2018. Qui è disponibile il testo.
Il regolamento pubblicato in Gazzetta Ufficiale prevede che l’Anac impugni sia gli atti relativi a contratti di rilevante impatto in cui ravvisi dei profili di irregolarità sia gli atti, relativi a qualunque contratto pubblico, in cui riscontri violazioni gravi del codice appalti.
Per contratti di rilevante impatto si intendono quelli che riguardano un grande numero di operatori, gli appalti relativi a grandi eventi sportivi, religiosi o culturali o disposti a seguito di calamità naturali o, ancora, per la realizzazione di infrastrutture strategiche. Sono contratti di rilevante impatto anche quelli riconducibili a condotte illecite delle Stazioni Appaltanti, relativi ad opere con particolare impatto sull’ambiente, il paesaggio, i beni culturali, il territorio, la salute, la sicurezza pubblica o la difesa nazionale. Dal punto di vista economico, si considerano rilevanti i contratti per lavori di importo pari o superiore a 15 milioni di euro e per servizi di importo pari o superiore a 25 milioni di euro.
Previo parere motivato, l'Anac può impugnare tutti gli atti (anche non relativi a contratti di rilevante impatto), in cui siano presenti violazioni gravi. Sono violazioni gravi l’affidamento di contratti senza pubblicazione del bando (nel caso in cui la normativa lo preveda), l’affidamento mediante procedura diversa da quella stabilita dal Codice, il rinnovo tacito dei contratti, la modifica sostanziale dei contratti, che invece avrebbe richiesto una nuova procedura di gara, la gara mancata o illegittima esclusione di un concorrente, le clausole eccessivamente restrittive e la violazione degli obblighi derivanti dai trattati europei.
I sessanta giorni per l'impugnazione decorrono dalla data di pubblicazione del bando o dal momento in cui l'Anac viene a conoscenza dell'emanazione dell'atto (per gli atti non soggetti a pubblicità legale o notiziale).
Dl terremoto all’esame della Camera
Giovedì 19 luglio la Camera ha approvato definitivamente il dl terremoto. Nel passaggio a Montecitorio non sono stati approvati nuovi emendamenti.
Il decreto legge per il riordino delle funzioni di governo
E’ scaduto il termine in Commissione Affari costituzionali del Senato entro cui i Gruppi avrebbero potuto indicare i soggetti da convocare in audizione; è fissato per le ore 12 di mercoledì 25 luglio il termine per la presentazione di emendamenti.
Nella riunione del 2 luglio il Consiglio dei ministri ha adottato un decreto legge volto al riordino delle funzioni di governo. Il provvedimento redistribuisce une serie di competenze eliminando il dipartimento "Casa Italia" e la struttura di missione "Italia Sicura" che finora hanno operato presso la Presidenza del Consiglio. L’obiettivo è una gestione più efficiente e coordinata di determinate materie, ma anche il taglio dei costi. "Casa Italia" sarà quindi 'declassata' da dipartimento a progetto della Presidenza del Consiglio dei Ministri; "Italia Sicura" trasferirà le sue competenze al Ministero dell'Ambiente.
Consumo del suolo: rapporto Ispra e Snpa
Presentata alla Camera l'edizione 2018
Si è tenuta a Palazzo Montecitorio la presentazione dell'edizione 2018 del Rapporto sul Consumo di Suolo in Italia realizzato dall'ISPRA e dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente. Il Rapporto restituisce una fotografia completa e aggiornata del territorio e fornisce una valutazione delle dinamiche di cambiamento della copertura del suolo e della crescita urbana, anche a livello locale, e delle conseguenze sull’ambiente, sul paesaggio, sulle risorse naturali e sul sistema economico.
Una piazza Navona ogni due ore: è quanto costruito nel 2017
E’ un consumo di suolo ad oltranza quello che in Italia continua ad aumentare anche nel 2017, nonostante la crisi economica. Tra nuove infrastrutture e cantieri (che da soli coprono più di tremila ettari), si invadono aree protette e a pericolosità idrogeologica sconfinando anche all’interno di aree vincolate per la tutela del paesaggio - coste, fiumi, laghi, vulcani e montagne – soprattutto lungo la fascia costiera e i corpi idrici, dove il cemento ricopre ormai più di 350 mila ettari, circa l’8% della loro estensione totale (dato superiore a quello nazionale di7,65%).
Tutti i dati del consumo di suolo
Osservatorio Oice, mercato progettazione continua a crescere: +20% nel 1° semestre
A giugno in forte crescita il valore dei bandi di progettazione di opere pubbliche, in leggero calo il numero dei bandi, ormai stabile sui livelli del 2014. A rilevarlo è l'osservatorio OICE-Informatel, che ha fotografato l'andamento del mercato dei servizi di ingegneria e architettura nel primo semestre 2018 rispetto allo stesso periodo del 2017.
Riforma del Codice, proposte congiunte da Ance e Comuni
Anci e Ance: semplificare norme codice appalti
Semplificazioni, incentivi alla digitalizzazione e misure di trasparenza per il contrasto all'illegalità. Questa la sintesi delle dieci osservazioni e proposte che insieme, Ance e Anci, fanno al governo nell'ottica di rivedere il Codice degli Appalti.
Nel documento sottoscritto dall'associazione dei costruttori edili e da quella dei Comuni italiani - presentata il 19 luglio a Roma nella sede dell'Ance - si fa notare che "i Comuni sono stati tra gli enti appaltanti più colpiti dall'entrata in vigore del nuovo codice. Nel 2016 hanno registrato un calo del 37% dell'importo complessivamente posto in gara, sebbene però ci sia stata una ripresa del 13% nel 2017 e del 24% nei primi 5 mesi del 2018".
In primis, le due associazioni chiedono di prevedere un'unica fonte regolamentare per l'attuazione del Codice appalti, abrogando tutti i provvedimenti attuativi, visto che a due anni dall'entrata in vigore della norma sui 66 previsti ne sono stati pubblicati solo 28.
Ance e Anci chiedono poi - fra le altre cose - semplificazioni per i piccoli Comuni e le loro aggregazioni, di accelerare la definizione del contenzioso in materia di appalto e la definizione delle regole tecniche per l'utilizzo delle piattaforme di e-procurement.
[Anci] Codice Appalti: osservazioni e proposte Anci-Ance
PROFESSIONISTI
Decreto dignità: avviato l’iter di conversione
Il 13 luglio è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto legge dignità, approvato il 2 luglio dal Consiglio dei ministri. Qui è disponibile il testo. Il provvedimento ha iniziato l’iter di conversione alla Camera, lunedì 16 luglio.
Dopo solo un anno di operatività, il DL dignità abolisce quindi lo split payment, cioè il meccanismo di scissione del pagamento dell’Iva per le prestazioni di servizi rese alle PA che ha coinvolto i professionisti dal 1 luglio 2017.
Infatti, il Decreto ripropone l’inapplicabilità del meccanismo alle prestazioni di servizi i cui compensi sono assoggettati a ritenute alla fonte a titolo di imposta o di acconto, come era originariamente previsto dalla norma introduttiva dello split payment, poi modificata dalla manovra correttiva dei conti pubblici (Dl 50/2017).
Inoltre, il provvedimento reca altre misure di semplificazione fiscale:
- la revisione dell’istituto del cosiddetto “redditometro” in chiave di contrasto all’economia sommersa: il provvedimento prevede che il decreto ministeriale che elenca gli elementi indicativi di capacità contributiva attualmente vigente (redditometro) non ha più effetto per i controlli ancora da effettuare sull’anno di imposta 2016 e successivi. Inoltre, prevede che il Ministero dell’economia e delle finanze possa emanare un nuovo decreto in merito dopo aver sentito l’ISTAT e le associazioni maggiormente rappresentative dei consumatori.
- il rinvio della prossima scadenza per l’invio dei dati delle fatture emesse e ricevute (cosiddetto “spesometro”): il decreto interviene prevedendo che tali dati possono essere trasmessi telematicamente all’Agenzia delle entrate entro il 28 febbraio 2019, anziché entro il secondo mese successivo al trimestre.
Per approfondire sul decreto dignità.
Flat Tax 15%, la Lega propone di estenderla alle partite Iva fino a 100 mila euro
Regime forfettario del 15% per tutte le partite Iva fino ad un volume d’affari di 100 mila euro; per le start-up aliquota del 5% per 3 anni estesa a 5 anni per gli under 35 e gli over 55.
A proporlo la Lega che, tramite il Capogruppo alla Camera Riccardo Molinari, lo scorso 11 luglio ha depositato un disegno di legge per far partire da alcune categorie la Flat Tax.
Molinari ha anticipato su Facebook la proposta di legge (il cui testo non è ancora disponibile) che estende il regime minimo/forfettario del 15% a tutte le partite Iva fino a fatturati di 100 mila euro.
Il Capogruppo della Lega ha dichiarato che l’obiettivo è “da una parte estendere ad una platea più ampia possibile la semplificazione degli adempimenti contabili con un regime forfettario unico al 15% (o al 5%) e dall’altro sburocratizzare e facilitare la vita di imprese e professionisti”.
I contribuenti, infatti, non dovranno adempiere ad obblighi di contabilità, studi di settore, spesometro ma avranno come unico adempimento la dichiarazione dei redditi.
Dalle dichiarazioni di Molinari, però, non è chiaro se l’aliquota del 5% per le start-up (per 3 anni estesa a 5 anni per gli under 35 e gli over 55) è prevista solo per le start-up o anche per i professionisti e le partite Iva under 35 e gli over 55.
Sul tema, negli scorsi giorni, si era espresso anche il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio che aveva annunciato la necessità di una flat tax indiretta per le partite Iva, da inserire nella prossima legge di stabilità, ma con la soglia di 80 mila euro annui.
Sull’allargamento del regime forfettario ad altre fasce di reddito la deputata di Forza Italia Mara Carfagna ha presentato alla Camera un ddl che, però, prospetta una soglia fino a 50 mila euro annui (la metà di quella proposta dalla Lega).
Il regime forfettario (che sostituisce Irpef, addizionali regionali e comunali e Irap) prevede un’imposta unica con aliquota fissa del 15% e si applica sul reddito imponibile determinato forfettariamente sulla base dei ricavi o dei compensi.
Attualmente, però, possono accedere al regime forfetario i professionisti che rispettino alcuni requisiti, tra cui quello di aver conseguito ricavi o percepito compensi non superiori a 30 mila euro.
Il regime forfetario, infatti, cessa di avere efficacia a partire dall’anno successivo a quello in cui viene meno anche solo uno dei requisiti di accesso previsti, come il superamento della soglia di 30 mila euro per i professionisti. (edilportale.com)
FISCO
Tria: nessuna proroga su fatturazione elettronica
“La data di introduzione della fatturazione elettronica non subirà modifiche''. Lo ha affermato il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, in audizione nella commissione Finanze del Senato. La misura, che ha già subito uno slittamento per i distributori di carburante, partirà dal primo gennaio 2019. ''L'acquisizione in tempo reale dei dati delle fatture emesse e ricevute sarà un potente strumento di controllo e, al tempo stesso, di alleggerimento dei controlli invasivi sui contribuenti'', ha spiegato il ministro.
Circolare AE su beni significativi per recupero patrimonio edilizio
L’Agenzia delle entrate ha pubblicato una circolare recante chiarimenti sulla disciplina dei beni significativi impiegati negli interventi di recupero del patrimonio edilizio.