Sintesi di monitoraggio legislativo 3/17 novembre 2017
NOTA POLITICA
Le elezioni regionali in Sicilia hanno confermato alcune delle dinamiche politiche che stanno segnando questo fine legislatura e rivelato quali potrebbero essere i temi della prossima campagna elettorale. Il centrodestra è competitivo (soltanto) se unito, il M5s resta un avversario temibile per chiunque e l’alleanza Pd-Ap da sola non basta. Non stupisce allora il tentativo del Partito Democratico di ricucire i rapporti con le varie forze presenti alla propria sinistra – Movimento democratico e progressista, Campo progressista e Sinistra italiana – volto ad allestire uno schieramento che possa competere con centrodestra e grillini alle prossime politiche.
LA MANOVRA PER IL 2018
Il Disegno di legge di bilancio 2018
La Commissione bilancio del Senato, dopo il via libera al decreto fiscale, ha iniziato questa settimana l’esame nel merito del disegno di legge di bilancio, al quale sono stati presentati oltre 4.000 emendamenti, molti dei quali - tra quelli di maggior interesse - vertono sui bonus fiscali, sullo split payment, sulla fatturazione elettronica e sull’obbligo del pos.
Venerdì 17 novembre i gruppi parlamentari hanno segnalato le proposte emendative di loro maggior interesse (circa 730); la Commissione Bilancio inizierà a votarle a partire dal prossimo martedì 28 novembre.
Via libera del Senato al decreto fiscale: approvato l’equo compenso per tutti i professionisti
Per quanto riguarda il decreto fiscale, giovedì 16 novembre l'Assemblea di Palazzo Madama ha rinnovato la fiducia al Governo, approvando l'emendamento interamente sostitutivo dell’A.S. 2942, di conversione in legge del decreto-legge in materia finanziaria e per esigenze indifferibili (c.d. decreto fiscale), che ha recepito le modifiche apportate dalla Commissione Bilancio, tra cui la norma in materia di equo compenso per tutti i professionisti nei rapporti con i cd. grandi committenti e con la pubblica amministrazione.
Il testo passa ora alla Camera per l’approvazione definitiva. Secondo indiscrezioni, a Montecitorio non dovrebbero essere apportate modifiche.
Qui è disponibile il testo del maxiemendamento approvato.
Qui è possibile consultare le misure introdotte con gli emendamenti approvati al provvedimento.
Qui è disponibile un articolo con le misure di maggior interesse del provvedimento.
Di seguito un breve focus sulle disposizioni di maggior interesse.
- Equo compenso
Nell’ultimo giorno di lavori della commissione Bilancio è stato riformulato l’emendamento sull'equo compenso, allargando il raggio di azione della misura dai soli avvocati che svolgono prestazioni a vantaggio di banche, assicurazioni e imprese, a tutti i professionisti, anche a quelli non iscritti a un ordine. La nuova formulazione, prevede, inoltre, che anche la Pubblica amministrazione debba garantire un compenso equo.
Qui il commento della Fondazione Inarcassa
- Utilizzo proventi da oneri di urbanizzazione per spese di progettazione
Con l'approvazione dell'emendamento 1.0.10 in sede referente è stato aggiunto al provvedimento che destina i proventi dei titoli abilitativi edilizi e delle sanzioni in materia edilizia anche alle spese di progettazione per opere pubbliche.
A tal fine la disposizione in esame novella l'art. 1, comma 460, della legge di bilancio 2017 (legge n. 232 del 2016). Attualmente, il comma 460 citato prevede che i proventi dei titoli abilitativi edilizi e delle sanzioni previste dal testo unico dell'edilizia di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, siano destinati esclusivamente e senza vincoli temporali alle seguenti finalità:
- realizzazione e manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria;
- risanamento di complessi edilizi compresi nei centri storici e nelle periferie degradate;
- interventi di riuso e di rigenerazione;
- interventi di demolizione di costruzioni abusive;
- acquisizione e realizzazione di aree verdi destinate a uso pubblico;
- interventi di tutela e riqualificazione dell'ambiente e del paesaggio, anche ai fini della prevenzione e della mitigazione del rischio idrogeologico e sismico e della tutela e riqualificazione del patrimonio rurale pubblico;
- interventi volti a favorire l'insediamento di attività di agricoltura nell'ambito urbano.
- Ricostruzione post sisma centro Italia
Inoltre, il governo ha presentato un emendamento, approvato, volto ad accelerare la ricostruzione post sisma del Centro Italia scommettendo sul decentramento delle stazioni appaltanti e lo snellimento delle procedure. La novità più rilevante è l'utilizzo della procedura negoziata senza bando (cioè trattativa privata a inviti alle imprese, a rotazione) per gli appalti di lavori fino a 5,2 milioni di euro (soglia comunitaria) delle opere pubbliche individuate dal commissario alla ricostruzione nell'elenco stilato dalle Regioni. Inoltre si supera il monopolio di Invitalia come unica centrale di committenza, con l'ingresso delle quattro centrali acquisti regionali, dell'Agenzia del Demanio e delle diocesi. Novità anche nella ricostruzione privata, con un giro di vite sul completamento delle schede Aedes e sulla riparazione di edifici con danni lievi. Nel primo caso si fissa al 31 gennaio 2018 il termine ultimo per la consegna delle schede da parte dei professionisti. Chi non lo fa, perde contributo, compenso e viene cancellato dall'elenco dei professionisti. E’ fissata al 30 aprile 2018 la scadenza per le riparazioni di edifici inagibili con lievi danni. Per avviare i lavori basta la Cila (anche per interventi su parti strutturali). Spunta poi la regolarizzazione ex-post per gli edifici autocostruiti, a patto che non confliggano con Prg e piani paesistici.
- Banca dati operatori economici
Si segnala, infine, la disposizione introdotta con un emendamento presentato dal Sen. Margiotta che stanzia 100.000 euro per il 2017 e 1.500.000 dal 2018 per la gestione, il funzionamento e l’implementazione delle nuove funzionalità della banca dati nazionale degli operatori economici, di cui all’articolo 81 del codice dei contratti pubblici.
LAVORI PUBBLICI
Aggiornamento linee guida in Gazzetta ufficiale
Sono stati pubblicati sulla Gazzetta ufficiale del 7 novembre gli aggiornamenti al decreto correttivo delle linee guida sulle circostanze di esclusione e sul rup.
Di seguito i testi.
- Aggiornamento al decreto legislativo 19 aprile 2017, n. 56 delle linee guida n. 6, di attuazione del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 recanti Indicazione dei mezzi di prova adeguati e delle carenze nell'esecuzione di un precedente contratto di appalto che possano considerarsi significative per la dimostrazione delle circostanze di esclusione di cui all'art. 80, comma 5, lett. c) del Codice;
- Aggiornamento al decreto legislativo 19 aprile 2017, n. 56 delle linee guida n. 3, di attuazione del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, su Nomina, ruolo e compiti del responsabile unico del procedimento per l'affidamento di appalti e concessioni.
Cantone torna sui motivi di esclusione: le indicazioni post-correttivo
E’ stato pubblicato il comunicato del Presidente dell’ANAC recante Indicazioni alle stazioni appaltanti e agli operatori economici sulla definizione dell’ambito soggettivo dell’art. 80 del d.lgs. 50/2016 e sullo svolgimento delle verifiche sulle dichiarazioni sostitutive rese dai concorrenti ai sensi del d.p.r. 445/2000 mediante utilizzo del modello di DGUE
Il testo del provvedimento è disponibile qui.
Appalti sui beni culturali, nuove norme in vigore dall’11 novembre
E’ entrato in vigore l’11 novembre il Regolamento per gli appalti pubblici di lavori riguardanti i beni culturali tutelati (DM 154/2017), predisposto in attuazione all’articolo 146, comma 4 del Codice dei Contratti Pubblici (Dlgs 50/2016).
Il provvedimento si riferisce nello specifico alle gare, pubbliche o private, che riguardano le attività di scavo archeologico (comprese le indagini archeologiche subacquee), i lavori di monitoraggio, manutenzione e restauro su immobili sottoposti a tutela e il monitoraggio, la manutenzione e il restauro di beni culturali mobili e superfici decorate di beni architettonici.
Con il nuovo decreto il Ministero dei Beni Culturali (Mibact) alleggerisce alcuni requisiti per qualificarsi nelle gare su immobili tutelati; ad esempio, sul fronte dei requisiti di idoneità tecnica prescrive che, per partecipare all'appalto, l'impresa deve avere eseguito lavori sui beni culturali per almeno il 70% dell'importo (e non più al 90% come prescriveva il DM 294/2000) della classifica per cui viene richiesta l'iscrizione.
Inoltre, se si dimostra la continuità nell'attività, non sarà previsto alcun limite temporale mentre in precedenza era necessario dimostrare di aver eseguito quell'ammontare nei cinque anni precedenti la firma del contratto.
E’ stato introdotto, fra i criteri di valutazione delle offerte, uno specifico regime di premialità per le offerte presentate da imprese che si avvalgano nella progettazione e nell'esecuzione dei lavori di personale in possesso di titoli rilasciati da scuole specialistiche nei settori di valorizzazione del patrimonio culturale.
In più, in caso di cessione di impresa sarà possibile trasferire i requisiti tecnici dall'impresa cedente all'impresa cessionaria.
Per i lavori sotto i 40 mila euro il certificato di buon esito dei lavori può essere rilasciato, oltre che dalla soprintendenza, anche dall'amministrazione aggiudicatrice.
Infine, il DM specifica che chi ricopre l'incarico di direttore tecnico non può rivestire, per la durata dell'appalto, un incarico analogo per conto di altre imprese qualificate; il soggetto, infatti, deve presentare alla stazione appaltante una dichiarazione di unicità di incarico.
Il nuovo decreto prevede che l’affidamento dei lavori riguardanti i beni culturali sia disposto, di regola, sulla base del progetto esecutivo, ma sono specificati anche i casi in cui può bastare il progetto definitivo.
Inoltre, il DM stabilisce che, per ogni intervento, il responsabile unico del procedimento, nella fase di progettazione di fattibilità, stabilisca il successivo livello progettuale da porre a base di gara e valuti motivatamente, esclusivamente sulla base della natura e delle caratteristiche del bene e dell'intervento conservativo, la possibilità di ridurre i livelli di definizione progettuale ed i relativi contenuti dei vari livelli progettuali, salvaguardandone la qualità.
Le prestazioni relative alla progettazione di fattibilità, definitiva ed esecutiva devono essere ricoperte da un architetto o possono essere espletate da un soggetto con qualifica di restauratore di beni culturali.
Per la direzione dei lavori e il supporto tecnico alle attività del responsabile unico è necessario avvalersi di un architetto, di un restauratore di beni culturali qualificato o, secondo la tipologia dei lavori, di un altro professionista di cui all'articolo 9-bis del Codice dei beni culturali (archeologi, archivisti, bibliotecari, restauratori di beni culturali ecc) in possesso di un'esperienza almeno quinquennale e di specifiche competenze coerenti con l'intervento. (edilportale.com)
FISCO
L'Agenzia delle entrate ha pubblicato la circolare n. 27 del 7 novembre 2017 in cui ha fornito chiarimenti sulle nuove regole in materia di split payment introdotte, con riferimento alle operazioni per le quali viene emessa fattura a partire dal 1 luglio 2017, dalla c.d. Manovra correttiva 2017 (art. 1 del D.L. 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, nella Legge 21 giugno 2017, n. 96).
Qui è disponibile la circolare.