Sintesi di monitoraggio legislativo 20 ottobre - 3 novembre 2017
LA MANOVRA PER IL 2018
Dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri di venerdì 13 ottobre del disegno di legge di bilancio e del decreto fiscale, in Senato è iniziata ufficialmente la sessione parlamentare dedicata all’approvazione della manovra per il 2018.
I lavori sul decreto fiscale sono in stato più avanzato: sono già state depositate le proposte emendative e si attende il vaglio per l’ammissibilità. La discussione del provvedimento in Assemblea è stata calendarizzata per mercoledì 15 novembre alle 9,30.
Qui sono disponibili i dossier predisposti dal Servizio studi del Senato sul provvedimento.
Si segnalano, in particolare, le seguenti due disposizioni di interesse:
- art. 3 che estende ulteriormente il meccanismo della scissione dei pagamenti dell’Iva sull’acquisto di beni e servizi, attualmente previsto per tutte le amministrazioni dello Stato, gli enti territoriali, le università, le aziende sanitarie e le società controllate dallo Stato. Per effetto dell'estensione vi rientrano gli enti pubblici economici nazionali, regionali e locali, le fondazioni partecipate da amministrazioni pubbliche, le società controllate direttamente o indirettamente da qualsiasi tipo di amministrazione pubblica e quelle partecipate per una quota non inferiore al 70% da qualsiasi amministrazione pubblica o società assoggettata allo split payment. Con la disposizione in esame si estende ulteriormente l’ambito soggettivo di applicazione del meccanismo della scissione dei pagamenti in materia di imposta sul valore aggiunto (IVA) (cosiddetto split payment).
- art. 4 che stabilisce che il credito di imposta, riconosciuto a imprese e lavoratori autonomi a fronte di investimenti pubblicitari incrementali sulla stampa quotidiana e periodica e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, sostenuto con le risorse del Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione, è concesso per l'anno 2018 nel limite complessivo, che costituisce tetto di spesa, pari a 62,5 milioni di euro. In via di prima applicazione, è stabilita in 20 milioni di euro la quota dello stanziamento relativo all'annualità 2018 destinata al riconoscimento del credito di imposta relativo ai soli investimenti pubblicitari incrementali effettuati sulla stampa quotidiana e periodica, che si specifica possa essere anche online, effettuati a partire dal 24 giugno 2017 (data di entrata in vigore della normativa di riferimento) e fino al 31 dicembre 2017. Le novità rilevanti sono dunque individuabili nell’estensione dell’ambito temporale di applicazione del credito di imposta e nel riferimento, (solo) per gli investimenti effettuati in tale periodo, anche a quelli relativi alla stampa online.
Con riferimento al disegno di legge di bilancio, invece, il provvedimento è stato deferito alla Commissione Bilancio in sede referente; le altre Commissioni permanenti devono trasmettere i propri rapporti alla 5a Commissione entro l'8 novembre. Il termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato al 10 novembre. Lunedì 6 e martedì 7 novembre le Commissioni congiunte Bilancio di Senato e Camera svolgono una serie di audizioni preliminari all'esame del provvedimento.
Si segnala, in particolare, che martedì 31 ottobre la Commissione Bilancio, col relatore Sen. Tonini ha osservato che l'articolo 99, relativo all'equità del compenso degli avvocati iscritti all'albo nei rapporti professionali regolati da convenzioni contrasta con i limiti di contenuto che l'articolo 21 della legge n. 196 del 2009 fissa per la legge di bilancio. Il Presidente Grasso, condividendo l’osservazione, ha stralciato la norma.
Tra le misure di maggior interesse del provvedimento quelle sui bonus fiscali - ne è stato aggiunto uno in più arrivando così a quota sei e sulla fatturazione elettronica. Di seguito gli approfondimenti
- Focus sui bonus fiscali
Il disegno di legge di Bilancio 2018, effettuando il consueto tagliando delle detrazioni dedicate agli immobili, quest’anno aggiunge a beneficio dei cittadini una nuova possibilità di recupero delle spese.
Vengono, allora, confermati i cinque sconti uscenti: mobili, ristrutturazioni, sismabonus, ecobonus ordinario e strutturale. Anche se proprio l’ecobonus incassa diverse modifiche parecchio incisive, come l’esclusione di infissi, schermature solari e caldaie a condensazione e a biomasse dal perimetro delle detrazioni più rilevanti, per passare nel recinto del 50 per cento. Il bonus mobili, invece, ha seriamente rischiato di essere cancellato, stando alle prime bozze della legge di Bilancio: un’eventualità scongiurata, grazie alla proroga secca del meccanismo attualmente in vigore che il Governo ha deciso anche per il 2018. Sismabonus ed ecobonus strutturale procedono, invece, sulla loro strada, dal momento che la legge li ha già stabilizzati fino al 2021.
A questi cinque tasselli, si aggiunge il bonus dedicato alla sistemazione a verde di balconi, terrazzi e giardini, sia nelle ville che negli edifici condominiali. Dal 2018 sarà, allora, possibile recuperare il 36%, con un tetto di spesa pari a 5mila euro e un tempo di recupero pari a dieci anni. L’ambizione è quella di far emergere molti interventi che, al momento, vengono pagati in nero. Ma anche di innescarne di nuovi tra vendita di piante, manutenzione e riqualificazione di giardini, progettazione e realizzazione di impianti. La stima è che i nuovi investimenti agganciati a questa norma valgano circa 600 milioni di euro.
La legge di Bilancio ha poi aggiunto un ulteriore tessera al complesso mosaico della cessione del credito fiscale dell’eco bonus: se passerà l’esame delle Camere, la cessione diventerà possibile anche per le opere eseguite sulle singole unità immobiliari (attualmente è riservata ai lavori sulle parti comuni condominiali). Una novità interessante che serve a far e da ulteriore volano al mercato del risparmio energetico. Anzi, banche e finanziarie si stanno attrezzando per organizzare il mercato dei crediti (si veda anche il Sole 24 Ore del 23 ottobre scorso). In realtà, sinora l’effetto della possibilità di cedere i crediti (complici anche i continui mutamenti normativi, cui i provvedimento dell’agenzia delle Entrate non riuscivano a star dietro) è stato praticamente nullo. Ma, se lo “sconto” da praticare sull’importo di detrazione ceduto risulterà accettabile e compatibile in termini di capitalizzazione con le rate da pagare al condominio, di fatto si tratterà di un finanziamento a basso costo.
Per il sisma bonus, invece, non sono previste modifiche, quindi non sarà possibile cedere il credito fiscale se non per lavori condominiali.
Conferma (sofferta) anche per la cedolare del 10% sugli affitti concordati: si tratta di un volano indispensabile per consentire l’accesso all’affitto dei meno abbienti senza danneggiare economicamente i locatori. Il dimezzamento della tassa rispetto agli affitti di mercato (che scontano il 21%) compensa infatti, in molte città, la minore redditività.
- Focus fatturazione elettronica
Dal 2019 entrerà a regime la fatturazione elettronica anche tra privati. Lo prevede il disegno di legge di bilancio all’interno di un pacchetto di misure per il contrasto all’evasione fiscale.
In base al disegno di legge, dal 1° luglio 2018 la fatturazione elettronica sarà obbligatoria per le prestazioni rese dai subappaltatori nell’ambito degli appalti pubblici e per le cessioni di benzina e gasolio da utilizzare come carburante per motori.
Dal 1° gennaio 2019 l’obbligo riguarderà tutte le operazioni. I contribuenti dovranno utilizzare il sistema di interscambio dell’Agenzia delle Entrate, già utilizzato per le operazioni con la Pubblica Amministrazione.
Il ddl di Bilancio 2018 esonera professionisti e lavoratori autonomi che si trovano nel regime dei minimi (regolato dall’articolo 27, commi 1 e 2 del Dl 98/2011, convertito nella Legge 111/2011) e quelli che applicano il regime forfetario (art 1, commi da 54 a 89 della Legge 190/2014).
Si ricorda che il regime dei “minimi” prevede un'aliquota del 5% sul fatturato per professionisti che guadagnano fino a 30 mila euro all’anno. Rientrano in questo regime i professionisti che hanno aperto Partita Iva fino al 2015. L’agevolazione durerà per 5 anni dall’inizio dell’attività o fino al trentacinquesimo anno d’età.
Chi ha avviato l’attività in epoca successiva ha dovuto optare per il regime "forfettario", che prevede un’aliquota forfettaria al 15% del reddito per professionisti che guadagnano fino a 30 mila euro. In questo caso non ci sono limiti temporali. L’unico modo per perdere l’agevolazione è sforare il tetto dei guadagni. Nei primi cinque anni è inoltre prevista una tassazione al 5%.
Saranno escluse dalla fatturazione elettronica anche la cessione di beni e le prestazioni di servizi nei confronti di soggetti che non sono stabiliti in Italia. In questi casi bisognerà inviare all’Agenzia delle Entrate i dati in via telematica entro il 5 del mese successivo.
I professionisti e le imprese in regime di contabilità semplificata che scelgono volontariamente la fatturazione elettronica per la comunicazione di acquisti e compensi avranno diritto ad una serie di semplificazioni di cui l’Agenzia delle Entrate darà indicazione.
LAVORI PUBBLICI
Appalti pubblici di lavori e beni culturali tutelati: pubblicato il regolamento - 31 ottobre 2017
Con il Decreto del Ministero dei Beni e delle Attivita' Culturali e del Turismo 22 agosto 2017, n. 154 (in G.U.R.I. 27 ottobre 2017 n. 252), viene pubblicato il regolamento concernente gli appalti pubblici di lavori riguardanti i beni culturali tutelati ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42.
Viene specificato che i lavori oggetto del regolamento sono la scavo archeologico, il monitoraggio, manutenzione e restauro di beni culturali immobili e mobili, superfici decorate di beni architettonici e materiali storicizzati di beni immobili di interesse storico, artistico o archeologico.
Con tale testo, in particolare, diviene possibile l'esecuzione di lavori su beni culturali e scavi archeologici con affidamento diretto se il ritardo sia pregiudizievole alla pubblica incolumità o alla tutela del bene, per rimuovere lo stato di pregiudizio e pericolo e fino all'importo di 300 mila euro.
Il regolamento richiede una serie di requisiti di ordine speciale per la qualificazione necessaria all'esecuzione dei lavori, idoneità tecnica, idoneità organizzativa e adeguata capacità economica e finanziaria.
Per la direzione tecnica, i professionisti individuati sono gli architetti e per alcune categorie di appalti i restauratori di beni culturali.
Concorso ‘Scuole Innovative’, il 6 novembre i primi 10 classificati per ciascuna area
La seduta pubblica della Commissione di esperti per la valutazione delle proposte ideative per la realizzazione di 51 scuole innovative si terrà il giorno 6 novembre 2017, alle ore 12.00, presso la Sala della Comunicazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Viale Trastevere, n. 76/a e verrà trasmessa in streaming sul sito web del Ministero.
Lo fa sapere il Ministero dell’Istruzione con un comunicato pubblicato ieri sul sito http://www.scuoleinnovative.it.
La seduta - prosegue la nota - è finalizzata, ai sensi dell’art. 3.2 del Bando di concorso, ad associare la documentazione tecnica (contraddistinta dai codici alfanumerici attribuiti dal sistema telematico alle diverse proposte per garantirne l’anonimato) a quella amministrativa e a verificarne la regolarità dei primi dieci classificati per ciascuna area di intervento.
Infine, il Ministero raccomanda a tutti i partecipanti “di non procedere alla pubblicazione parziale o integrale delle proposte presentate fino alla proclamazione dei vincitori che, ai sensi dell’art. 3.4 del Bando di concorso, avverrà con apposito decreto di questo Ministero”.
Il concorso ‘Scuole Innovative’ è stato bandito a maggio 2016. La scadenza per la consegna degli elaborati è stata fissata al 31 ottobre 2016. La commissione giudicatrice si è insediata a fine marzo 2017 e si è successivamente riunita il 5 giugno 2017 per rendere note le modalità di valutazione dei 1238 progetti presentati.
PROFESSIONISTI
Equo compenso, Fondazione Inarcassa diffida il Comune di Catanzaro
Contro la sentenza del Consiglio di Stato del 3 ottobre, prosegue la campagna #sevalgo1euro a tutela dei liberi professionisti architetti e ingegneri.
La Fondazione Inarcassa ha trasmesso una diffida al Comune di Catanzaro per ribadire che i rimborsi spese non possono essere declinati sotto forma di compensi.
Qui il link alla diffida predisposta dallo studio legale che da anni assiste la Fondazione Inarcassa sui temi legati ai lavori pubblici.
Equo compenso, il CNI spiega le ragioni della mobilitazione #sevalgo1euro del 30 novembre
Il prossimo 30 novembre il mondo dei professionisti italiani si mobiliterà per una manifestazione-evento dedicata all’equo compenso: #sevalgo1euro. Armando Zambrano, Presidente del Consiglio Nazionale Ingegneri, ne illustra le motivazioni.
“Su questo tema – dice - per i professionisti si sta consumando l’ennesima pantomima italiana in cui viltà, incompetenza ed ignoranza tentano di impedire un atto di giustizia e di civiltà sociale. Questa volta, però, una pluralità di attori, non potendo non riconoscere la giustezza della richiesta di assicurare il rispetto di un diritto costituzionale valido per tutti i lavoratori, cioè la determinazione di un compenso giusto per i professionisti, si aggrappa a valutazioni giuridiche del tutto incongrue, che però finiscono per far presa sui tanti incompetenti della materia.
“Chiedere, dopo tanti anni di crisi, il riconoscimento, dettato da principi costituzionali, di un equo compenso va nella direzione della tutela del committente, come peraltro hanno riconosciuto anche associazioni di consumatori. Da qui la nostra campagna, insieme al CUP ed ad Inarcassa, #sevalgo1euro, cui hanno risposto migliaia di iscritti ed associazioni. Da qui la nostra manifestazione, insieme alle altre professioni ordinistiche, del 30 novembre in Roma, cui inviteremo i partiti e la politica a dare una risposta chiara, avvertendo che questa volta andremo uniti e non ci fideremo delle promesse. L’equo compenso è un diritto, non è un regalo”.
Per approfondire qui.
FISCO
Indici di affidabilità fiscale, arrivano le prime bozze per il 2017.
Sono in corso di pubblicazione, sul sito internet dell’Agenzia delle entrate, le prime bozze con le strutture dei nuovi modelli per la trasmissione dei dati rilevanti ai fini della applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale (articolo 9-bis del Dl 50/2017) per il periodo di imposta 2017.
L’analisi di tale documentazione offre alcuni spunti di riflessione ed approfondimento sulla natura, la portata e le finalità degli adempimenti dichiarativi correlati al nuovo istituto degli indici.
Qui per approfondire