Sintesi di monitoraggio legislativo 19 gennaio - 2 febbraio 2018
NOTA POLITICA
A neanche una settimana di distanza dalla chiusura delle liste elettorali, la politica italiana è alle prese con le prime polemiche di un passaggio cruciale le cui conseguenze saranno decisive per il voto del prossimo 4 marzo. La scelta dei candidati nei collegi rappresenta infatti una partita delicatissima, destinata a incidere profondamente sulla composizione del prossimo Parlamento nonché, cosa forse ancora più importante, sulla presa dei singoli leader politici sui rispettivi gruppi parlamentari.
LAVORI PUBBLICI
Pubblicato uno studio sulla relazione tra inefficienza dei contratti pubblici e fenomeno corruttivo
Pubblicato lo studio ‘Efficienza dei contratti pubblici e sviluppo di indicatori di rischio corruttivo – gennaio 2018’, a cura dell’Ufficio rilevazione e monitoraggio prezzi di riferimento contratti pubblici dell’Anac.
Il documento propone una metodologia innovativa di calcolo di indicatori di rischio corruttivo e di inefficienza della spesa per contratti pubblici. In particolare, l’insieme di tutti gli indicatori presentati costituisce un sistema organico di “red flags”, ossia di indicatori di anomalia il cui utilizzo congiunto consente di individuare in maniera più mirata le situazioni di maggior rischio suscettibili di approfondimento.
Il sistema proposto è applicabile a tutti i mercati dei contratti pubblici per i quali sono stati pubblicati dall’ANAC i prezzi di riferimento previsti da alcune norme di spending review, cui corrisponde annualmente un volume di spesa pubblica pari a circa 6 miliardi di euro. Lo studio approfondisce a titolo esemplificativo il settore della ristorazione ospedaliera, con una spesa annua pari a 750 milioni di euro.
Qui per tutti i documenti disponibili.
In vigore il Decreto BIM
È in vigore il Decreto BIM che stabilisce le modalità e i tempi di introduzione dei metodi e degli strumenti elettronici di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture. L’entrata in vigore del decreto non coincide però con quella dell’obbligatorietà del BIM, che seguirà invece la tempistica indicata dal decreto. A partire dall’entrata in vigore del decreto, l’utilizzo dei metodi e degli strumenti elettronici specifici è invece facoltativo per le nuove opere e per interventi di recupero, riqualificazione o varianti.
Oice: inizio d'anno al rallentatore per la progettazione, valore dei bandi giù del 79%
Dopo il boom degli ultimi due mesi del 2017, caratterizzati dalla pubblicazione dei maxi bandi Anas, a gennaio si registra una pausa nell'andamento del mercato della sola progettazione: nel mese sono state bandite 261 gare, per un importo di 30,9 milioni di euro. Secondo l'osservatorio Oice/Informatel, rispetto al precedente mese di dicembre il calo è del 20,2% per il numero e arriva al 78,8% per il valore. Ma senza i bandi Anas, a gennaio il calo si ridimensiona: -10,6% nel numero e -25,4% nel valore. È invece positivo il confronto dei bandi di progettazione con il mese di gennaio 2017, un mese che era già in ripresa, rispetto al quale la crescita è del 17,6% nel numero e dell'1,2% nel valore.
Anche il complesso di tutti i servizi di ingegneria e architettura risente della pausa di gennaio e ha quindi un andamento analogo a quello della sola progettazione: a gennaio il numero delle gare è stato di 451 per un importo 54,6 milioni di euro: rispetto a dicembre 2017 il numero cala del 21,6% e il valore del 70,6%. Ma se anche dai dati di dicembre vengono tolti i bandi Anas il calo in numero si ridimensiona al 16,5% e quello in valore al 32,6%. Il confronto con gennaio vede la crescita del 15,9% nel numero e il calo del 24,4% nel valore. I bandi per appalti integrati rilevati a gennaio sono stati 11, con valore complessivo dei lavori di 124,2 milioni di euro e con un importo di servizi stimato in 4,2 milioni di euro. Degli 11 bandi 3 hanno riguardato i settori speciali, per un importo dei lavori di 120,5 milioni di euro, e 8 i settori ordinari, per un importo dei lavori di 3,6 milioni di euro.
Il Tar Piemonte contesta di fronte alla Corte Ue il rito super-accelerato negli appalti
Il cosiddetto rito superaccelerato negli appalti finisce davanti a giudici della Corte europea.
A chiedere l'intervento della Corte Ue sulla norma che impone di contestare subito (30 giorni, o mai più) l'ammissione/mancata esclusione dei concorrenti alle gare d'appalto è il Tar Piemonte con la sentenza n. 88 del 17 gennaio 2018.
La norma che ha sollevato i rilievi del Tar è il tentativo più recente tra i tanti provati negli anni dai vari governi (tra cui l'innalzamento del contributo unificato per avviare le cause) per arginare la vocazione tutta italiana ai ricorsi che intasano le Aule dei tribunali amministrativi che si occupano degli appalti. Nel mirino è finito così l'articolo 120 (comma 2 bis) del codice del processo amministrativo che, impone all'operatore che partecipa ad una procedura di gara di impugnare l'ammissione/mancata esclusione di un altro soggetto, entro il termine di 30 giorni dalla comunicazione del provvedimento con cui viene disposta l'ammissione/esclusione dei partecipanti. «Interesse che - viene notato dai giudici - nell'ipotesi delle gare di appalto, consiste unicamente nel conseguimento dell'aggiudicazione, o, al più, quale modalità strumentale al perseguimento del medesimo fine, nella chance derivante dalla rinnovazione della gara».
Le obiezioni non finiscono qui. I giudici stigmatizzano anche le conseguenze economiche a carico delle imprese, derivanti dalla scelta di anticipare alle prime fasi di gara la possibilità di ricorrere contro l'ammissione di concorrenti che non ne avrebbero diritto, senza possibilità di chiamarli in causa per questo motivo in un momento successivo della gara. In questo modo, viene segnalato, l'impresa va incontro a «esborsi economici ingentissimi collegati alla proposizione di plurimi ricorsi avverso l'ammissione di tutti i concorrenti alla gara (in un numero potenzialmente molto elevato)». Inoltre, la stessa impresa rischia anche di compromettere «la propria posizione agli occhi della Commissione di gara della Stazione appaltante, destinataria dei plurimi ricorsi, che è chiamata nelle more del giudizio a valutare l'offerta tecnica del ricorrente».
Da pesare, secondo il Tar, anche le conseguenze negative sul cosiddetto rating di impresa «che individua come parametro di giudizio (negativo) l'incidenza dei contenziosi attivati dall'operatore economico nelle gare d'appalto».
PROFESSIONISTI
Geometri, in partenza le lauree professionalizzanti
Nel prossimo anno accademico partiranno ufficialmente le lauree professionalizzanti per geometri grazie a nuovi accordi con l’Università di Padova e il Politecnico di Bari.
I nuovi percorsi arrivano dopo le azioni sperimentali già intraprese a livello locale con l’avvio di 9 percorsi accademici a Lodi, Rimini, Siena, Torino, Grosseto, Olbia, Mantova, Reggio Emilia, La Spezia.
Il diploma di laurea attuale, però, non è ancora abilitante, come previsto nella proposta di legge A.C. 4030 (presentata dalla prima firmataria Flavia Simona Malpezzi e sostenuta da CNGeGL). L’auspicio del Consiglio Nazionale dei Geometri è che tale obiettivo sia raggiunto al più presto con un Provvedimento del Governo oppure ripresentando in avvio di nuova legislatura il disegno di legge A.C. 4030.
Per approfondire qui.
Professionisti esclusi dai voucher per la digitalizzazione delle Pmi
I professionisti sono esclusi dai voucher per la digitalizzazione delle piccole e medie imprese (Pmi), anche se, alla luce della normativa comunitaria e italiana, così non dovrebbe essere. Questo, in sintesi, il contenuto della nota inviata al Ministero dello Sviluppo Economico dalla Rete delle Professioni Tecniche (RPT) e dal Comitato Unitario Permanente degli ordini e Collegi professionali (CUP).
Il voucher per la digitalizzazione delle Pmi è un contributo destinato all'acquisto di hardware, software e servizi specialistici per digitalizzare i processi aziendali e favorire l'ammodernamento tecnologico. Si tratta di strumenti per migliorare l’efficienza aziendale, modernizzare l'organizzazione del lavoro, mediante l'utilizzo di strumenti tecnologici e forme di flessibilità, tra cui il telelavoro, sviluppare soluzioni di e-commerce, fruire della connettività a banda larga e ultralarga o del collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare, realizzare interventi di formazione qualificata del personale nel campo ICT.
Ogni impresa può beneficiare di un unico voucher fino a 10 mila euro, nella misura massima del 50% del totale delle spese ammissibili.
La misura è stata prevista dalla Legge 9/2014 e regolata dal Decreto Interministeriale 23 settembre 2014. Per quest'anno, il decreto direttoriale 24 ottobre 2017 ha stanziato 100 milioni di euro e fissato i termini per le domande dal 30 gennaio al 9 febbraio 2018.
Dalle agevolazioni sono esclusi i liberi professionisti. Nelle Faq pubblicate dal Mise viene precisato che i professionisti possono accedere alle agevolazioni solo se esercitano la propria attività sotto forma di impresa e se risultano iscritti al Registro delle imprese.
Come spiegato nella lettera inviata da RPT e CUP al Mise, il problema è che la norma che ha istituito i voucher per la digitalizzazione risale al 2014 ed è quindi precedente all’equiparazione tra professionisti e Pmi, avvenuta con la Legge di stabilità per il 2016 (L. 208/2015), per l’accesso ai piani operativi regionali e nazionali del Fondo Sociale Europeo (FSE) e al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), che rientrano nella programmazione 2014-2020.
La Legge di stabilità per il 2016, lo ricordiamo, ha armonizzato la normativa italiana con il Regolamento UE n. 1303/2013. Per non contravvenire alle norme italiane ed europee, è stato chiesto quindi al Ministero di aprire i voucher ai liberi professionisti. (edilportale.com)
FISCO
Agenzia delle entrate: i modelli dichiarativi 2018
Approvati con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle Entrate i modelli Redditi per le persone fisiche (PF), gli enti non commerciali (ENC), le società di persone (SP) e le società di capitali (SC) e la modulistica IRAP e CNM.
Studi di settore: pubblicati 193 modelli, 24 riguardano i professionisti
L’Agenzia delle Entrate ha approvato il provvedimento 31 gennaio 2018, e pubblicato sul proprio sito web i 193 modelli utili all’applicazione degli studi di settore.
La dichiarazione dei redditi 2017, effettuata nel 2018, sarà l’ultima basata sugli studi di settore. I redditi del 2018, da dichiarare nel 2019, saranno “schedati” in base ai nuovi indici di affidabilità fiscale.
Qui è disponibile il provvedimento dell'Agenzia delle Entrate.
Qui è disponibile la modulistica degli studi di settore per il periodo di imposta 2017, approvata con il Provvedimento del Direttore dell'Agenzia del 31 gennaio 2018.
Per un’analisi del provvedimento dell’Agenzia, consultare questo articolo.