La Fondazione fa rivivere Città della Scienza a Napoli, riportando al centro progetto e qualità
“La Città della Scienza è pronta per ripartire con il progetto di due giovani architetti, una speranza per tutto il Paese” – Graziano Delrio, Ministro Infrastrutture e Trasporti (via Twitter)
Martedì 7 luglio 2015, si è tenuta la conferenza di presentazione del progetto vincitore del concorso per il nuovo Science Centre di Città della Scienza di Napoli.
Le proposte, pervenute da tutto il mondo (Italia, Francia, Germania e Giappone), sono state quasi un centinaio e solamente 15 sono entrate di diritto nella seconda fase del bando, conclusasi a maggio 2015. Sviluppo urbanistico paesaggistico, layout funzionale, composizione architettonica nonché sostenibilità ambientale, fattibilità e durabilità. Questi i criteri di valutazione.
Ad aggiudicarsi il primo posto, con un premio in denaro pari a 65 mila euro oltre all’incarico del progetto definitivo, la creazione di: Stige & Partners, Icaro, Dinamicamente Architetti, Nicola Marchetti, Alfredo Postiglione, Salvatore De Lucia, Valerio Ciotola e Andrea Guazzieri.
“Questo concorso ha ottenuto risultati ben oltre le aspettative poste. Tutti i progetti ricevuti sono stati di qualità superiore e rispondenti a quanto richiesto dalla committenza nonché molto apprezzati dalla commissione giudicatrice. In particolar modo, sono felice che a vincere sia stato un progetto i cui artefici sono due giovani architetti. Era questo che auspicavamo quando abbiamo deciso di strutturare il bando: dimostrare che la qualità non è direttamente proporzionale agli anni di esperienza del professionista. Anche la freschezza delle idee deve contare.”
Con queste parole il Presidente della Fondazione Inarcassa, arch. Andrea Tomasi, descrive i risultati del concorso indetto per la progettazione del nuovo “Science Center” di Città della Scienza che sorgerà a Napoli.
“Dopo l’incendio avvenuto a marzo 2013, in cui venne distrutto il Science Center, la Fondazione Inarcassa – prosegue Tomasi – ha voluto dare il proprio contributo solidale, occupandosi della redazione del bando e del finanziamento dei premi. Si è trattato di un concorso innovativo che ha permesso a tutti gli architetti e gli ingegneri liberi professionisti, anche i più acerbi, di accedere alla prima fase, in quanto non sono stati richiesti requisiti quali il fatturato o le opere realizzate.”
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